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Avellino – “Siamo la terra dell’Acqua. L’Irpinia è una provincia strategica e approvvigioniamo mezza Italia meridionale” –  lo ribadisce il presidente dell’Alto Calore Lello De Stefano alle prese con una emergenza idrica che ha ormai assunto i connotati della straordinarietà”.

Martedì della prossima settimana, dopo dieci anni, della vicenda si discuterà presso l’Autorità di Bacino dove si costituirà il tavolo tecnico che apre spiragli importanti intanto perché si andranno a rivedere tutti gli accordi fatti con la Regione Puglia e con l’Acquedotto pugliese. La priorità sarà la richiesta di una autorizzazione provvisoria di riequilibro immediato per garantire in estate almeno 500 litri al secondo all’Irpinia. Poi per la prima volta si studierà l’ipotesi di un Accordo di Programma Quadro, passaggio che manca da quando la legge Galli è in essere, per consentire anche il finanziamento delle aree di salvaguardia e il riequilibro dal punto di vista degli interventi che è vero che sono a beneficio dell’Alto Calore e investono l’intera provincia di Avellino ma riguardano 5 milioni di abitanti di Campania, Puglia e Basilicata.

“L’Alto Calore continuerà a fare il proprio lavoro – assicura sempre il presidente De Stefano – Più di cento unità continueranno ogni giorno a percorrere i comuni per verificare controlli e predisporre interventi. Purtroppo anche i provvedimenti di sospensione dell’erogazione dell’acqua in questa fase sono necessari ed utili a fronteggiare l’emergenza per tenere in equilibrio il sistema. Gli impianti obsoleti causano perdite ingenti di acqua come nella frazione Tagliabosco, compresa tra i comuni di Nusco, Lioni e Montella dove se non ci fosse la sospensione notturna di acqua ci sarebbe un consumo pari a quello di un comune di ottomila abitanti. Situazioni che cambiano comune per comune. Ci sono Comuni come Sant’Angelo dei Lombardi dove c’è stato un investimento di 4 milioni di euro e dove da 20 litri al secondo di acqua si è passati a 13 litri al secondo e quindi non è stata predisposta nessuna interruzione del servizio; ed ancora Forino dove la prossima settimana sarà inaugurato un nuovo serbatoio”.

Insomma è una vicenda tutt’altro che semplice fatta di equilibri tra regioni ed enti, fatta di corresponsabilità tra amministratori, di partecipazione e collaborazione da parte dei cittadini.

“Non vorremmo mai arrivare alla sospensione dell’acqua ma non possiamo trasformarci nell’acqua che non c’è – conclude il presidente dell’Alto Calore – La salute dei cittadini è al primo posto però tutti dobbiamo fare la nostra parte, da amministratori, da gestori, da comunità. Purtroppo scontiamo decenni di poca attenzione e di assenza di interventi mirati e in passato in Campania sono state realizzate anche opere che non sono servite e c’è stato uno spreco che evidentemente scontiamo anche per l’emergenza idrica”.