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Avellino – I debiti ammontano a circa 715.201.28 euro da liquidare a circa 22 creditori. Debiti maturati dall’8 novembre del 2001 in poi. I primi 140.000 euro riguardano le cooperative che si occupavano dell’accoglienza fino alla biglietteria. Discorso differente, invece, per quanto concerne le spettanze ritenute inammissibili o prive delle certificazioni individuate dal commissario liquidatore del Teatro Carlo Gesualdo Marco Chiauzzi in piena sinergia con segretario generale Riccardo Feola.

Tra i creditori c’è anche il Teatro Pubblico Campano che avanza circa 56,000 euro insieme alla ditta Iannino addetta alla scenografia (debito di 38,000 euro). Prossimamente gli atti dovranno fare la trafila del settore finanze del Comune di Avellino per poi arrivare in consiglio comunale. L’ultimo scalino da superare riguarderà l’approvazione del piano di rientro come un elenco di debiti fuori bilancio, a cui sarà allegata la certificazione di utilità e arricchimento per l’ente così stabilito dal Tuel. Nei prossimi giorni, a Palazzo di Città, verrà convocato il consiglio comunale (16, 20 e 21 marzo). Le finanze per il piano di rientro sono già stabiliti in bilancio (450,000 euro l’anno per il biennio in corso).

Bisogna, però,  considerare una massa attiva che ammonta a circa 1,7 milioni di euro. Della cifra citata oltre 570,000 euro sono costituiti dal fondo cassa risultante presso la tesoreria dell’ente. Alla data del primo gennaio 2017. Ora più che mai è tempo di chiudere i conti e rialzare il sipario su una delle eccellenze della città.