- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Dopo una produzione 2016 pari allo zero, risale la produzione castanicola campana. Ad annunciarlo è la Coldiretti. Sono finalmente positivi i risultati della lotta biologica intrapresa contro il cinipide, l’insetto cinese che ha letteralmente devastato i castagneti nell’ultimo decennio. “Ad oggi la produzione di castagne è in netta ripresa – conferma il direttore di Coldiretti Campania, Salvatore Loffreda – dopo uno scorso anno con una produzione ai minimi storici, quest’anno la vegetazione si presenta con chiome sempre verdi e le piante hanno superato positivamente le anomalie climatiche legate per una buona parte alla siccità, che ha influenzato azzerando la produzione solo nelle zone esposte ad est o nelle parti alte delle montagne. Nel 70/80 per cento delle aree produttive campane, le chiome si presentano in buono stato, con la presenza di ricci, frutti sani eccezion fatta per una piccola percentuale di bacato e di muffe evidenti, e pezzature medio/grandi”. Si tratta di una boccata di ossigeno per il comparto che rappresenta circa il 10 per cento della produzione nazionale con una superficie complessiva investita a castagno che supera i 25mila ettari. La maggiore produzione è concentrata nelle province di Salerno e Avellino. “I primi dati ufficiali a nostra disposizione – spiega il direttore Loffreda – sono solo sulla primitiva di Roccamonfina, nell’alto casertano, dove la raccolta è iniziata già da un paio di settimane con un 40 per cento della produzione in più rispetto all’anno passato. Complessivamente, la produzione campana supererà il + 50 per cento rispetto al 2016. Siamo comunque a un punto di svolta – conclude il direttore di Coldiretti – perché al di là dei numeri e delle percentuali, le piante sembrano aver superato lo stress da cinipide e andiamo finalmente verso una situazione di lenta normalità”.