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AVELLINO – Domani in consiglio comunale il sindaco Paolo Foti chiarirà il perché aveva annunciato le dimissioni e come mai ha cambiato idea. E’ facile intuirlo: ha voluto lanciare un segnale. E il gruppo Pd ha fatto intendere che continuerà a sostenerlo: Foti può restare in virtù di un accordo fatto appositamente per mettere in risalto le differenze come si è stabilito nell’incontro a via Tagliamento di venerdì scorso, alla presenza del primo cittadino, di Ida Grella, Silvia Amodeo, Lorenzo Tornatore, Mario e Salvatore Cucciniello, Enza Ambrosone, Mario Melillo, Nicola Poppa e del capogruppo Geppino Giacobbe.

E’ stata elaborata una strategia per un controllo reciproco tra i consiglieri. Sono stati individuati a questo scopo quattro “capigruppo”, uno per ogni corrente del Pd: oltre a Geppino Giacobbe, Grella per l’area De Luca, Ambrosone per De Caro, Salvatore Cucciniello per D’Amelio. Si tratta di una marcatura a zona per evitare che i consiglieri possano smarcarsi alla prima occasione nell’intento di poter rivendicare la loro estraneità al fallimento amministrativo. Ora ognuno dovrà rispondere al suo capo corrente nel Pd, cioè al vertice politico, direttamente collegato ad un assessore.

Dopo il patto tra i quattro capigruppo pure il bilancio consuntivo, che sarà portato in aula domani, dovrebbe essere approvato seppur non dalla maggioranza assoluta. Saranno, comunque, poco meno di 17.