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Avellino – L’emergenza idrica in Irpinia e nel Sannio sta per finire. Domani mattina ci sarà l’installazione della pompa di Cassano che era in manutenzione a Desio, mentre tra qualche giorno ci dovrà essere il responso dell’Asl sui pozzi di Montoro, chiusi ormai dal 2013 per la presenza di tetracloroetilene.

Questa mattina a Palazzo Caracciolo si è riunito il consiglio di distretto idrico campano, i presidenti di distretto, i consiglieri delegati ed il presidente dell’Eic, Luca Mascolo.
A parlare per primo il presidente di distretto, Giovanni Colucci, che ha sottolineato le gravi difficoltà finanziarie in cui versa l’Alto Calore, comunque bocciando nettamente la richiesta del sindaco di Chiusano, De Angelis, di far fallire l’ente creando così, ha sottolineato l’ex commissario Ato, una ulteriore emergenza.
Dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico, ha rassicurato, la situazione va migliorando in quanto è prevista a breve la riapertura dei pozzi di Montoro e la riparazione della pompa di Cassano. Il problema serio resta il rifacimento delle reti idriche e l’ampliamento del serbatoio di contrada Cesine. Altro nodo da sciogliere è quello della gestione separata dell’acqua richiesta dai Comuni di Solofra e di Cassano.
Mascolo ha evidenziato che la crisi idrica delle ultime due settimane non ha precedenti. Però ora, dopo l’accordo, la Puglia restituirà il 50% dell’acqua e a breve ci sarà l’installazione delle terza pompa. Per la riparazione delle idriche, invece, ci vorrà tempo e soluzioni straordinarie.

Per quanto riguarda l’Alto Calore, Mascolo ne ha sottolineato la funzione strategica, a servizio di 125 comuni nonostante troppi debiti, che ammontano a 130 milioni di euro, frutto di “una passata mala gestione”.
Il presidente dell’Eic ha ribadito inoltre con forza che la gestione dell’acqua resta pubblica così come prevede del resto la legge regione e il referendum.
Ancora lontana la tariffa unica anche se l’obiettivo resta quello di tutelare le fasce più deboli.