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Avellino – Questa sera andrà in scena l’ultimo appuntamento con “Avellino Teatro Festival”, che di fatto, chiuderà l’estate avellinese. Per l’assessore alla Cultura, Bruno Gambardella, è tempo di bilanci con un occhio al futuro immediato: dal teatro all’Eliseo, passando per il borgo dei filosofi.

«Nel complesso mi sento molto soddisfatto per il cartellone estivo – spiega Gambardella. Questa estate è stata segnata dalla circolare Gabrielli che ci ha creato non pochi problemi organizzativi. Alcuni eventi, su cui si poteva puntare all’inizio dell’estate o nel corso della stagione, siamo stati costretti a spostarli verso la fine semplicemente perché volevamo avere più tempo per organizzarci, rispetto alle misure di ordine pubblico e sicurezza. Questo il neo su cui faccio autocritica perché, forse, partendo un poco prima potevamo anticipare degli eventi come Teatro Festival o Mas Fest». Gambardella, inoltre, guarda già al futuro con un consiglio a chi sarà il suo successore il prossimo anno: «Alcuni eventi andrebbero resi permanenti, facendoli diventare quasi un brand come l’Avellino Teatro Festival, il Mas Fest, la rassegna estiva del Laceno d’Oro che è stata un grande successo. Questa formula potrebbe essere utilizzata anche per il futuro. Quindi questi tre eventi, oltre al Palio della botte e allo Stay Music del Forum dei giovani, meglio scadenzati, potrebbero diventare il tratto caratteristico dell’estate avellinese». Ora le attenzioni sono rivolte proprio al Laceno D’Oro che a dicembre porterà in città la rassegna cinematografica, dopo l’anteprima di agosto, e l’obiettivo di Gambardella è quello di aprire l’Eliseo per svolgere all’interno la rassegna. «Spero di riuscire ad aprirlo anche prima – annuncia-  perché deve cominciare ad essere vissuto da subito. Se i problemi tecnici che ci sono, dato che è stato chiuso per tanti anni, verranno confermati di lieve entità non dovremmo avere grossi problemi nel riaprirlo. Contemporaneamente andrà avanti l’iter della fondazione di partecipazione, ma qui parliamo di qualcosa che richiede qualche mese».

Prima del Laceno d’oro, l’assessore alla Cultura anticipa anche quella che sarà la nuova edizione del Borgo dei filosofi, in programma a novembre. «Sarà una settimana piena, avrà un respiro internazionale. Insieme al Forum dei giovani, stiamo costruendo il cartellone su un tema molto sentito che verrà declinato tra i giorni in vari modi. Una giornata in particolare verrà dedicata alla Riforma Protestante perché quest’anno c’è il 500esimo anniversario dell’affissione delle tesi di Lutero. Inviteremo un importante teologo protestante per celebrare anche noi questa giornata. Nel complesso ci saranno ospiti, nazionali e internazionali, che stanno animando il dibattito culturale europeo».

I fronti su cui sta lavorando Gambardella sono vari e, centrale, è sicuramente il futuro del teatro “Gesualdo”, con la fase di liquidazione che è stata ufficialmente avviata. «Dobbiamo distinguere le due cose, la liquidazione ci impedisce di programmare attività che vadano un po’ oltre lo strettissimo orizzonte, poi c’è la questione relativa alla convenzione con il Teatro Pubblico Campano e sulla validità o meno del vecchio accordo, in quanto l’istituzione teatro è in liquidazione. Il segretario generale Feola ha annunciato di voler chiedere un parere pro veritate a un legale esperto della materia. Entro metà settembre avremo questo responso. Dopo ci potremo muovere sulla nuova stagione. Credo che sarà alle stesse condizioni dello scorso anno: chi la organizza si assume onori e oneri». Una condizione, questa, dettata alla situazione in cui si trova il Teatro: «In questo momento, la fase di liquidazione impedisce la possibilità di programmare. Ma è anche un fatto etico perché, nel momento in cui ho lavorati che da due anni aspettano di essere pagati, non posso pensare di organizzare qualche spettacolo e impegnare dei soldi se c’è gente che aspetta di essere pagata. Poi ci sono anche utenze da pagare». Insomma, al momento la priorità va all’aspetto economico e alle spese che dovrà affrontare il Comune per il teatro: «Dobbiamo prima risolvere questi tre problemi fondamentali: lavoratori da pagare, creditori, e forniture di acqua, luce e gas. Non possiamo pensare ad altro. Questo è un anno di transizione, non abbiamo più l’istituzione teatro perché è stata messa in liquidazione. Questa amministrazione si è posta come obiettivo fondamentale di non chiudere il teatro. Ad ottobre ci sarà la rassegna “Sipari aperti”, poi cercheremo di far partire la nuova stagione». Diverso, invece, il discorso sulla nuova formula giuridica da dare al Teatro perché, in questo caso, servono diverse valutazioni: «Da una parte condivido le parole del sindaco quando dice di non voler impegnare la futura amministrazione prendendo una decisione adesso, ma se ci dovesse essere una larga convergenza di quasi tutto il consiglio comunale sulla fondazione o altro, potrebbe anche essere affrontato il discorso della nuova formula giuridica, ovviamente il consiglio è sovrano».

Marco Imbimbo