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Al Godot Art Bistrot, il duo tutto tedesco Itaca, che canta solo in italiano, accostato dalla critica a Kate Bush, Phillip Glass, Desireless e Boards of Canada. Lìappuntamento è per domenica 17 dicembre alle ore 22.00. Si tratta di  un altro evento imperdibile nel lovale di  in via Mazas ad Avellino, dove approdano gli  Itaca per raccontare – cantando rigorosamente in italiano – «un mondo di hipster che accarezzano i punk; di sindacalisti che si baciano con figlie di industriali; di disco-ragazze che ballano di fronte a coppie di vecchietti». Insomma, un’esperienza che si preannuncia affascinante.

Itaca sono Ossi Viola e Lo Selbo, un duo tutto tedesco che ha scelto di cantare solo in italiano, la lingua della città dove si sono incontrati per la prima volta. I due, infatti, si sono conosciuti nel quartiere di Portonaccio, a Roma, nel 2011. Poco dopo si sono innamorati e hanno fondato questa band dal sound ispirato tanto ai cantautori della nostra tradizione (Battisti, Battiato e Dalla) quanto all’electro-pop anni ’80 (Human League e Yazoo).

Il loro show onirico riporta ad atmosfere legate a programmi musicali anni ’80, ma anche ai favolosi e inquietanti film di David Lynch. Con la loro prima uscita in musicassetta, «Big in Itaca» (2013), sono riusciti a creare un ponte tra Berlino e Roma, oltre che a mettere in relazione il concetto di Pop-Star con quello di Avant-garde.

La loro vera particolarità, comunque, è proprio l’uso dell’italiano. Sentirli cantare (con un accento davvero particolare) versi come «vediamo il cielo ruotare, come un vinile/ una ridda di mondi canta per noi/ se ho un mio mondo dentro di me/ Ispirami!» è un’esperienza unica.

La musica che creano – come spiegano nella biografia ufficiale – è il racconto di «un mondo di hipster che accarezzano i punk; di sindacalisti che si baciano con figlie di industriali; di disco-ragazze che ballano di fronte a coppie di vecchietti. A new canzone popolare was in the air».

Il primo album «Itaca Mi Manchi» è uscito lo scorso aprile per Aloch Dischi. Il magazine tedesco Musikexpress l’ha valutato con delle rare 5 stelle descrivendolo come «perfectly composed» ponendolo «in the middle of Desireless, Kate Bush, Phillip Glass and Boards of Canada».