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Avellino – Questione rifiuti, dopo l’affondo a DeLuca della senatrice Paola Nugnes del Movimento 5 Stelle, componente della Commissione Ambiente del Senato e della Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, si leva l’ennesima protesta ad Avellino, dovel’Associazione “Salviamola Valle del Sabato”, attraverso il presidente Franco Mazza, denuncia che “nonostante l’obbligo prescrittivo ed inderogabile a rimuoverli ed allontanarli, i rifiuti si trovano ancora invariabilmente stoccati presso l’impianto di Manocalzati”.

Una lettera, quella di Mazza, inviata non solo al presidente della giunta regionale, Vincenzo De Luca,ma che al Noe di Salerno e alla Procura della Repubblica di Avellino.

Nella nota ilpresidente fa presente che “col provvedimento di diffida e sospensione temporanea dell’autorizzazione all’esercizio dell’impianto presso la la FIR Ecologia di Manocalzati, emesso lo scorso 21 luglio dall’U.O.D. Autorizzazioni Ambientali e Rifiuti di Avellino, Direzione generale per l’Ambiente e l’Ecosistema della Regione Campania, si intimava l’allontamento dei rifiuti stoccati presso l’impianto, al fine di evitare il reiterarsi della formazione di emissioni odorigene e danni all’ambiente ed alla saluta pubblica”.

Inoltre, ci tiene ad evidenziare Mazza che “col DD 46 del 19.09.17 la Giunta Regionale ha stabilito ildiniego all’istanza di rinnova dell’autorizzazione alla Fir Ecologia Srl, precisando ancora una volta l’obbligo per l’azienda di provvedere, qualora non l’avesse ancora fatto – in ossequio alla diffida del 21 luglio – a rimuovere, ripulire, sanificare e se del caso provvedere alla contestuale bonifica del sito da eventuali contaminanti con il ripristino dello stato dei luoghi, certificando il corretto adempimento delle attività”.

Attività, queste, che portano Mazza a chiamare in causa “la Provincia di Avellino, che è tenuta a verificare la puntuale, esaustiva e conforme applicazione”, chiedendo all’Ente guidato da Gambacorta di “provvedere alle attività di sorveglianza e di attestazione di conformità delle prescrizioni connesse”.

Alla base delle richieste del presidente dell’Associazione “Salviamo la Valle del Sabato” le serie “preoccupazioni per i possibili danni sia alla salute dei residenti, ed in generale dei cittadini, che alle matrici costituenti l’ambiente circostante,proprio inconsiderazione della notoria e sempre trascurata circostanza che l’impianto stesso insiste in un’area posta a ridosso di civili abitazioni”.