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I circoli Pd sfidano il commissario David Ermini: il congresso lo faremo comunque. Ieri si sono convocati nella sede di via Tagliamento dove erano presenti tra gli altri: i sindaci Paolo Foti, Michele Vignola, Rosanna Repole e Carlo Grillo, gli assessori Arturo Iannaccone e Titti Mele, il primo segretario del Pd in veste di reggente Vanda Grassi e l’ultimo segretario eletto Carmine De Blasio, l’ex capogruppo dem in consiglio Ida Grella e l’ex tesoriere del partito, Michelangelo Ciarcia.

Vanni Chieffo per primo ha lanciato l’idea di un congresso autonomo, senza l’approvazione di Roma: è necessario per evitare una sonora sconfitta alle elezioni politiche.
«Cosa ne sanno a Roma di quello che succede a Montella o ad Avellino? Chi è Ermini per decidere?», ha accusato.
E Grassi ha continuato: «In questi anni abbiamo speso tutte le nostre energie per un partito che oggi senza un segretario è come se fosse senza vita. Abbiamo difeso il Pd quando otto anni fa qualcuno si portò via le chiavi della sede. Siamo riusciti a traghettare il partito verso il primo congresso. Avevamo allora la gente dalla nostra parte. Oggi stiamo vivendo l’epilogo di una decisione poco strategica che sta portando il Pd alla destabilizzazione. Si è perso il contatto con i circoli e con il territorio».

E poi c’è il Rosatellum bis, che allarga il gap cittadini e candidati: sarebbero necessarie le primarie e comunque una congresso subito, «prima di arrivare ad un punto di non ritorno»