Avellino – Per due giorni una neomamma ha allattato una figlia, che poi ha scoperto non essere il suo. Lo scambio di neonati in una clinica di Avellino, che ha fatto gridare allo scandalo. Per 48 ore la donna si è presa cura di quella creatura, non sapendo, però, che in realtà quella non era sua figlia. E lo scambio sarebbe potuto proseguire per giorni, se il padre della piccola, passato il momento di euforia per la nascita della piccola, non avesse posto attenzione ad un particolare: il braccialetto. Quello che indossava la moglie, infatti, era di un colore diverso da quello che identifica la figlia.
Il braccialetto identificativo è in uso da anni presso le strutture sanitarie, ed è stato introdotto come sistema per identificare il neonato mediante,appunto, il suo per la puerpera e per il neonato, recanti elementi identificativi puerpera-neonato atti ad individuare la diade. L’utilizzo proprio al fine di evitare il verificarsi dello scambio di neonati al momento della nascita e durante la degenza.