- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Non ci sta il consigliere Nicola Poppa ed è certo di avere operato nel rispetto della legge.”Le polemiche non mi toccano. Potevo indicare i nomi degli scrutatori in qualità di componente della commissione elettorale e ho deciso di farlo”– ha precisato. Poppa è stato il solo consigliere componente della commissione a indicare i 74 nomi degli scrutatori, gli altri tre, Monica Spiezia, Giuseppe Negrone e  il sindaco Paolo Foti hanno proceduto con il sorteggio avvenuto attraverso il solito sistema elettronico.

“Loro hanno deciso di procedere con un pre sorteggio, ma io non rispondo certo per quello che fanno gli altri. Sono sereno di avere agito in maniera  corretta e  a supportarmi ci sono la nota di chiarimento della Prefettura del 24 gennaio 2018 e la legge n.95 del 1989. Non c’è nessun rischio perchè si possa ipotizzare di dover procedere nuovamente”. – conclude dopo ore di tensioni, la commissione elettorale si è espressa. L’elenco degli scrutatori, però, non è ancora in visione sul sito istituzionale del Comune di Avellino. Un caso, la mancanza di tempo per renderlo ufficiale o c’è altro?

Ma il caso scrutatori, secondo voci di corridoio, non è piaciuto affatto agli altri consiglieri di maggioranza di cui sia Poppa che Negrone, che hanno optato per due scelte diverse, sono espressione. Anche stavolta  il sindaco Paolo Foti sembra avere spaccato la sua maggioranza. Sotto accusa la diversità di modalità della scelta degli scrutatori, di cui 222 indicati dal cervellone e 74 indicati nominalmente dal consigliere Poppa.

Dalla sua il primo cittadino per queste elezioni ha il merito di avere deciso di aumentare l’età anagrafica degli scrutatori. Le indicazioni hanno riguardato una fascia della popolazione un poco più ampia,  dai 35 ai 18 anni mentre in passato si partiva da persone che avevano compiuto i 30 anni a scendere.