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Il candidato alla guida della Federcalcio con la base elettorale più sostanziosa ha avuto la sua investitura e da domani, dopo l’assemblea della Lega nazionale dilettanti, sarà ufficialmente in corsa. Cosimo Sibilia, da un anno presidente della Lnd, è stato indicato dai delegati e la decisione sarà ratificata nelle prossime ore: “Sono orgoglioso di questa investitura arrivata all’unanimità dalla componente numericamente più significativa della federazione», ha detto al termine di una giornata che lo ha portato da Roma da Milano, dove ha partecipato alle consultazioni con la Lega Serie A. E’ pronto ad alleare il 34%
dei voti della sua componente (che nel 2014 ha espresso il presidente federale uscente, Carlo Tavecchio) con il 12% del
massimo campionato.  «Il calcio di base e il calcio di vertice potrebbero ricostituire quell’asse storico che c’è sempre stato», ha
chiarito Sibilia, 59 anni, ex presidente della Provincia di Avellino, pronto a correre anche con Forza Italia alle elezioni
politiche del 4 marzo per conservare il suo posto in Senato, forte anche del fatto che finora nessuno ha sollevato dubbi
sull’opportunità di ricoprire entrambi i ruoli. C’è chi dice che il presidente della Lnd aspiri a fare il ministro dello Sport in
un eventuale governo di centrodestra, intanto è a disposizione per guidare la ricostruzione del movimento calcistico, che ha
perso il Mondiale ed è tutto tranne che compatto.  «Io farò ciò che mi consiglieranno il consiglio direttivo e l’assemblea della Lnd, saremo al servizio delle nostre 13mila società, 70 mila squadre, un milione e duecentomila tesserati – ha messo in chiaro Sibilia, il primo degli interlocutori ricevuti dalla commissione della Lega Serie A -. C’è la possibilità della mia candidatura, ma non è la sola. Noi vorremmo ricostruire questo asse, siamo disposti a trovare soluzioni alternative. Tre candidati sono un brutto segnale? Non siamo noi a determinare il candidato unico, tutti devono dare il
contributo per largo consenso».