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Avellino – “Siamo alla vigilia di una cosa molto importante. Arrivare alla finale di una competizione europea da tanto pensiero ed adrenalina – spiega Stefano Sacripanti coach della Sidigas Avellino all’anti-vigilia della finale di Europe Cup – La terza finale in tre anni è un grande obiettivo. Abbiamo mantenuto una stabilità in campionato, nonostante, gli impegni. Ci darebbe una soddisfazione enorme poterla vincere. Per il ranking abbiamo un leggero svantaggio giocando fuori casa la seconda partita. Venezia è leggermente avvantaggiata sotto questo aspetto. Sarà una partita di ottanta minuti. Sarà decisivo ogni minuto. Hanno una formazione di grande livello, ma soprattutto con un roster ben definito. Sicuramente è una formazione dalle tante risorse, ma anche dai tanti possibili accoppiamenti. Dobbiamo essere bravi ad avere grande solidità in ogni singola partita. Ci vogliamo provare in tutte le maniere, faremo il punto domani mattina. Dobbiamo avere la giusta consapevolezza deve essere rimpiazzato da un buon momento positivo”.

Alti e bassi – “Dobbiamo assolutamente creare una buona gestione nei quaranta minuti. Tutti quelli che saranno chiamati dovranno rispondere presenti. Non ci possiamo permettere cali di tensione. Quando si arriva ad una finale del genere bisogna pensare a fare del tuo meglio. Al fin fine con Venezia abbiamo vinto il supplementare in casa, perso al ritorno. Fin quando siamo riusciti a stare in partita siamo stati bravi. La squadra lo sa bene, ma ripeto servirà la giusta solidità da parte della squadra. La partita di ieri è la conferma cosa è successo in Danimarca”.

Pressione europeo – “Nella passata stagione loro hanno giocato le Final Four, ma noi dobbiamo arrivarci con la mente più libera possibile. Io credo che a fine Gara 1 non sia successo nulla, almeno, che non ci sia un divario di venti o trenta punti. Pensiamo alla prima poi si vedrà. Ad oggi quello che conta sono i 40′”.

D’Ercole – “Abbiamo bisogno di tutti. E’ chiaro che conta tantissimo il talento, ma vince chi ha voglia di fare la partita. In questo, Lorenzo, sia molto bravo. Dobbiamo parlare di questa partita che si giocherà in ottanta minuti. Giochiamo contro una squadra che ti punisce su ogni tipo di occasione sbagliata. Venezia è stata brava a fare una grande partita in Olanda”.

Vivere la finale – “Alzare un trofeo sarebbe bellissimo. Io credo che sia molto importante. Personalmente sto lavorando tantissimo per arrivare alla partita al meglio la possibilità. Ho avuto difficoltà con Capo D’Orlando soprattutto per far rifiatare Fesenko e Rich. Mentalmente nella partita abbiamo fatto 35′ di buona pallacanestro. La squadra era nervosa, ma questo aspetto va affrontato”.

Tifosi – “E’ un grande obiettivo per noi, ma soprattutto per la città. In molti hanno avuto di testimoniare la stima nei miei confronti. Mi aspetto una risposta dal pubblico, ma probabilmente serviva se il ritorno era in casa. Al di là di questo è un momento importante per tutti”.