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«La legge di bilancio presentata dal governo non trova la nostra adesione. Siamo impegnati perché ci sia una maggiore centralità della questione sociale, che può avvenire ripartendo da lavoro, sanità e scuola pubbliche». Così il coordinatore nazionale di Mdp-Articolo Uno, Roberto Speranza ieri a Palazzo Caracciolo insieme al consigliere regionale Francesco Todisco. «Mdp – ha detto – chiede al governo una svolta che ponga fine a bonus e misure aleatorie per allocare invece risorse per investire su equità sociale e lavoro».

Non solo. «C’ è una questione democratica legata alla legge elettorale che, dopo la Camera dei deputati, è passata per l’approvazione al Senato. E’ grave – ha affermato- non consentire ai cittadini di scegliere i propri eletti. Questo è il frutto dell’ennesimo patto Renzi-Berlusconi per togliere ai cittadini il diritto di scegliere i parlamentari. Questa legge – ha sottolineato il coordinatore di Mdp – finirà per stabilire un record mondiale: due terzi dei parlamentari saranno di fatto nominati e non scelti dagli elettori».
Ma il soggetto che raccoglie tutte le forze della sinistra deve nascere: appena entrato nella sala Grasso, Speranza ha abbracciato il deputato di Sinistra Italiana, Giancarlo Giordano.  «Siamo al lavoro per offrire un’alternativa grande e popolare al Paese». Alle aperture del capogruppo Pd, Ettore Rosato, che aveva escluso «veti nei confronti di gruppi, partiti e persone» che si collocano alla sinistra del partito guidato da Matteo Renzi, Speranza non replica: «Sinceramente non voglio commentare Rosato». “É un atto di irresponsabilità nei confronti del Paese, la regola è sempre quella di difendere le istituzioni che non si buttano nel fango in questo modo”. Sul caso del governatore della Banca d’Italia, Visco: «Il Pd dovrebbe anche capire che inseguire i grillini gli si tira solo la volata».

Il consigliere regionale, Francesco Todisco ha ricordato genesi e fini di Mdp: «Siamo una forza che ha una sua riconoscibilità nei temi e un pensiero collettivo che si è fatto partito. Altrimenti non c’è alleanza che tenga. Se ci si allea con forze del centrodestra la proposta e pure il risultato sarà debole. In Austria le forze conservatrici parlano il linguaggio della destra. Il centrosinistra non alimenta le paure».
Todisco ha tracciato il confine con un Pd che non ha messo la fiducia sullo ius soli ma lo ha fatto per il «pasticcio elettorale, senza permettere un ragionamento libero sulle regole della democrazia e avallando un Parlamento nominato dai gruppi dirigenti. Ha definito una «telenovela degna di Netflix la vicenda congressuale irpina e i tesseramenti fasulli». Con il governatore De Luca c’è «un rapporto caratterizzato da responsabilità e autonomia». Infine ha ribadito la «necessità collettiva con altri pezzi della sinistra di creare un soggetto unitario con un progetto largo, indentitario, definito e riconoscibile».