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Gianluca Aceto, consigliere comunale d’opposizione a Telese Terme, interviene con una nota a commento dei lavori dell’ultima seduta dell’assemblea cittadina.

“Nel consiglio comunale dei giorni scorsi sono stati affrontati due punti. Il primo, riguardante lo svincolo della statale Telesina, dopo il futuro allargamento, ha visto la mia astensione. Pur condividendo la necessità di salvaguardare un’uscita per il comune di Telese, infatti, i tempi amministrativi non hanno consentito ai consiglieri di prendere contezza del merito della vicenda né lavorare su eventuali alternative.

Nella discussione ho evidenziato, ancora una volta, la necessità di interrogarsi oggi sulle grandi trasformazioni territoriali, economiche e sociali che le opere infrastrutturali – autostrada e alta velocità/capacità – produrranno sulla Valle Telesina. Non basta parlare di miliardi di euro “freschi”, presuntamente innestati nell’economia sannita. Non si capisce a cosa servano le opere se non si ha in testa un’idea di sviluppo. Ho pertanto chiesto al Consiglio di valutare la predisposizione di uno studio sulle conseguenze e gli impatti delle infrastrutture, con il coinvolgimento dell’Università del Sannio, anche attraverso fondi diretti per la ricerca (ad esempio i bandi Horizon 2020).

Mi sono astenuto anche sul piano industriale rifiuti, dopo l’apertura a continuare il lavoro in commissione, venuta dalla maggioranza. Ho innanzitutto ricordato che la prima pianificazione razionale, attraverso un piano industriale, fu voluta dal sottoscritto nel 2014. L’appalto che ne derivò, oltre ad aver consentito di alzare la raccolta differenziata all’80%, ha fatto risparmiare, grazie al ribasso, oltre 360.000 euro alla casse comunali, nel triennio 2015-2017. Per quanto possa apparire strabiliante, la cifra è corretta. Fu quel lavoro certosino e poderoso che ha permesso al comune di non tracollare definitivamente di fronte agli aumenti dei costi che si sono intanto registrati. Aumenti dovuti anche alla mancanza di impianti per il trattamento dei rifiuti (secco e organico) che continua a caratterizzare la Campania e il Sannio.

Il  piano del 2014, redatto dal CONAI, fu gratuitamente messo a disposizione della collettività grazie al rapporto istituzionale che il sottoscritto aveva instaurato con quel consorzio. Oggi, invece, il semplice aggiornamento è costato circa 8.000 euro.

Il piano presentato in Consiglio ha diverse criticità, puntualmente evidenziate durante i lavori. La cosa che più mi ha sorpreso, tuttavia, è stata di sapere che l’assessore delegato, il vicesindaco Francesco Bozzi, non sapeva che il sacco monomateriale della carta è già previsto dal sistema in corso, che a quanto pare risulta poco efficace perché nessuno si è preoccupato di controllare l’applicazione del capitolato. Cosa sollecitata dal sottoscritto in tantissimi Consigli comunali. Negativa risulta anche la valutazione circa la mancata applicazione della tariffazione puntuale, poiché non risulta attivato il codice identificativo delle singole utenze, anch’esso già previsto. In altri termini il sistema va avanti per inerzia, senza l’impulso che solo la parte politica può mettere in campo.

Nemmeno esiste, a corredo del piano, un’analisi del contesto né delle matrici merceologiche. Mancano adeguati riferimenti ai livelli qualitativi, previsti dalle norme e contemplati dall’accordo ANCI-CONAI, così come alle strategie per la riduzione a monte e contro lo spreco alimentare (si pensi ai supermercati, alla ristorazione e alle mense collettive che abbiamo a Telese). Alcune voci di costo, infine, parrebbero eccessive.

Le sole risposte sono venute dal sindaco, che ha proposto di lavorare sul capitolato di appalto, invitandomi a in Commissione. Di fronte a tale richiesta mi è sembrato opportuno mutare l’intenzione di voto e astenermi, dichiarando la mia disponibilità a migliorare quanto più possibile la programmazione, valorizzando alcune positive novità e correggendo i numerosi problemi messi in evidenza”.