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Benevento –  Interessante appuntamento con l’archeologia e la storia ieri, sabato 26 agosto, presso la Sala Pacca dell’Archivio di Stato di Benevento.

Oltre alla Mostra “L’Arco e la Città’”, con riproduzioni di stampe, incisioni e acqueforti dell’Arco di Traiano da collezioni private, a cura del Servizio riproduzioni dell’archivio di Stato, si è svolto il Convegno “Archeologia e comunità lungo l’Appia

Presenti: Fiorentino Alaia, Direttore Archivio di Stato di Benevento Paola Cecere, Presidente Club Unesco Benevento Rossella Del Prete, assessore all’Istruzione del Comune di Benevento

Ad introdurre i temi in discussione, la dottoressa Luigina Tomay, già funzionario responsabile dell’Ufficio Archeologico di Benevento (MIBACT), che ha mostrato le ricerche effettuate lungo il tracciato sud ovest dell’Appia da Caudium a Benevento (Montesarchio-Tufara-Serretelle-Pontecorvo-Strada Clementina-Ponte Leproso) e tutti gli scavi di archeologia preventiva compiuti dalla Soprintendenza:

lo scavo nei pressi del fiume Serretelle, dove è stato rinvenuto un mausoleo di età imperiale; lo scavo Strada Clementina per percorso fognario; lo scavo nei pressi del Ponte leproso; gli scavi di via San Pasquale in cui si sarebbero ritrovati tracciati viari risalenti all’epoca sannitica ricalcati, successivamente, dalla via Appia ufficiale di epoca romana (tratti stradali fino all’epoca augustea).

La Tomay ha proseguito ricordando l’“ombrello” che ha sovrastato l’Arco di Traiano per ben tre anni per evitare infiltrazioni d’acqua e che, a quanto pare, è riuscito a garantire il benessere del monumento e consentendone, inoltre, le operazioni di restauro.

“Dal 2010 – ha sottolineato la Tomay – tutti questi dati archeologici disseminati sul territorio si trovano in SIURBE, database fortemente voluto dalla Soprintendenza e progettato in collaborazione con l’Università di Salerno, una piattaforma che gestisce il potenziale archeologico del territorio beneventano ed è uno strumento utilissimo per la pianificazione urbana ragionata”. 

Poi è intervenuto Alfonso Santoriello, docente di Archeologia dei paesaggi e Metodologia della ricerca archeologica dell’Università degli studi di Salerno

Santoriello ha illustrato le ricognizioni scientifiche e sistematiche che sono avvenute negli ultimi anni tra la zona di Benevento e il Ponte Rotto di Apice (circa 600 ettari); mentre solo nel 2017 si è proceduto alle attività di scavo sistematico in una zona di Masseria Grasso dove è stato intercettato un tracciato stradale con una cronologia di IV secolo a.C. insieme ad un complesso artigianale con due fornaci e vani di servizio con una datazione che non va oltre il I secolo a.C.

Il docente di Archeologia ha poi affermato: “La ricerca archeologica continuerà non per essere solo materia per addetti ai lavori e per chiuse nicchie della ricerca accademica ma anche a servizio delle comunità locali perché il paesaggio, anche se fortemente modificato, può essere ricostruito”.

“AAL Ancient Appia Landscapes– questo il nome del progetto di archeologia dei paesaggi del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell’Università di Salerno – infatti vuole sorreggere la conoscenza del territorio beneventano in tutti gli aspetti e le forme, fino a valorizzare il rapporto tra ambiente e comunità e – ha concluso Santoriello – la promozione delle essenze culturali come risorse per lo sviluppo e all’autoconservazione. Un esempio è la produzione di un vino Ponterotto – Aglianico dell’Appia connubio tra ricerca scientifica ed eccellenze locali”.

Per maggiori informazioni ecco il sito del progetto http://www.aalproject.eu/

Antonella Furno