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Due giorni fa la legge sul biotestamento è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore nelle prossime 2 settimane.  Giovedì 14 dicembre 2017 è stata approvata in via definitiva al Senato,  con 180 voti a favore, 71 contrari e 6 astensioni . La legge sul testamento biologico, che si intitola “Norme in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari” è composta da 8 articoli e sancisce il diritto costituzionale a sospendere le cure, e a farlo anche attraverso un testamento.

In pratica riconosce il diritto a decidere per sé nel caso in cui a un certo punto si sia impossibilitati a farlo.

La legge sulle norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento vengono disciplinate dalle disposizioni anticipate di trattamento (Dat). Queste vengono definite come l’atto in cui ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere può, in previsione di una eventuale futura incapacità di autodeterminarsi, esprimere le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto rispetto a scelte diagnostiche o terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari, comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali. Il dichiarante può anche indicare una persona di fiducia (fiduciario) che ne faccia le veci e lo rappresenti nelle relazioni con il medico e le strutture sanitarie. Il fiduciario deve essere maggiorenne e capace di intendere e di volere: la sua accettazione della nomina avviene con la sottoscrizione delle Dat oppure con atto successivo che viene allegato a queste ultime.

Circa la forma con cui vengono espresse le Dat viene stabilito che esse debbano essere redatte per atto pubblico, o per scrittura privata, e sono esenti dall’obbligo di registrazione, dall’imposta di bollo, e da qualsiasi altro tributo, imposta, diritto e tassa. In questo secondo caso, dovrà essere autenticata e consegnata personalmente dal disponente all’ufficio di Stato civile del comune di residenza. L’ufficiale provvederà, dunque, alla trascrizione in un apposito registro. È possibile anche consegnare le DAT anche alle strutture sanitarie e possono essere videoregistrate o espresse con quei dispositivi che consentano alla persona con disabilità di comunicare. Inoltre, sono rinnovabili, modificabili o revocabili in ogni momento.

Proprio sulla questione registri la situazione si complica e i tempi stringono. In Campania, i comuni sono abbastanza indietro. Dal sito internet https://www.associazionelucacoscioni.it/ è infatti possibile, oltre che scaricare il modello di biotestamento, consultare la mappa dei Comuni (clicca QUI) dove i registri sono già stati istituti o sono in corso procedure o delibere di indirizzo per l’approvazione. Di Benevento e provincia nemmeno l’ombra.

Ma il capoluogo sannita è in buona  compagnia. Al momento gli unici Comuni della Regione Campania che si sono dotati di un registro o di una modalità di consegna delle DAT sono 14: Quarto, Casoria, Ottaviano e Napoli per la provincia partenopea; Caserta, Maddaloni, Parete e Casapulla in provincia di Caserta, Curti, Minori, Giffoni Valle Piana, Sassano e  Torre Orsaia per la provincia di Salerno e Conza della Campania per la provincia di Avellino.

Intanto è stato stabilito che entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge il Ministero della salute, le Regioni e le aziende sanitarie provvedano a dare le necessarie informazioni circa la possibilità di redigere le Dat.

Chi vuole far istituire un registro nel proprio Comune ha due strade a disposizione.

La prima è cercare la disponibilità di uno o più consiglieri comunali.

La seconda è una raccolta firme. In questo caso sarà necessario studiare lo Statuto del proprio Comune per capire quali siano gli strumenti di iniziativa popolare migliori.

In attesa che anche a Benevento qualcosa possa sbloccarsi, chi volesse farsi autenticare il testamento biologico potrà recarsi da un notaio che, a titolo gratuito o con una spesa esigua, potrà registrare la sottoscrizione.