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Benevento – La dieta mediterranea fa salire Francia, Spagna e Italia sul podio dei Paesi europei con maggiore speranza di vita a conferma dell’impatto della sana alimentazione sulla salute. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base del report IstatAnziani: le condizioni di salute in Italia e nell’Unione Europea” dal quale si evidenzia che in Italia la speranza di vita a 65 anni è pari a 18,9 anni per gli uomini e a 22,2 per le donne che la colloca al terzo posto dopo Francia e Spagna nella graduatoria europea nel 2015. 
La dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine, pesce e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari ha consentito – sottolinea il presidente di Coldiretti Benevento, Gennarino Masiellodi conquistare valori record nella longevità tanto che l’Italia si è collocata ai vertici della classifica ‘Bloomberg Global Health Index’ su 163 Paesi per la popolazione maggiormente in salute e sana a livello mondiale nel 2016. Il ruolo della dieta mediterranea per la salute è stato riconosciuto da numerosi studi scientifici ed anche dall’iscrizione nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco“.
L’alta qualità e la salubrità delle produzioni sannite – spiega il direttore di Coldiretti Benevento, Francesco Sossi incarnano perfettamente il concetto di dieta mediterranea che non è solo alimentazione ma un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola. Caratteristiche garantite attraverso percorsi controllati e certificati e che vengono apprezzate oltremodo dai consumatori che sempre più scelgono di portare sulle proprie tavole prodotti sani e sicuri: un’attestazione confermata anche dal crescente successo dei mercati di Campagna Amica che offrono prodotti sani e a Km 0“.
La conferma della bontà della dieta mediterranea – conclude Masielloci spinge a contestare, ancora una volta, l’introduzione dell’etichetta a semaforo che indicherebbe l’olio extravergine di oliva e la mozzarella come alimenti non salutari non basandosi sulle quantità consumate ma unicamente sulla presenza di sali, grassi o zuccheri. Secondo questo metodo risulterebbero salutari, invece, bibite gassate e cibi spazzatura. Un paradosso che viene sconfessato dalla ricerca e dalla scienza“.