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Benevento – Gesti simili, futuri opposti. La penna dall’inchiostro nero passa sul foglio bianco legando due talenti a progetti diversi. Per il momento per sei mesi, poi chissà. Per un Amato Ciciretti che lascia il Sannio in direzione Parma, con l’obiettivo di replicare l’exploit dello scorso anno al fianco di Ceravolo, c’è un Filip Djuricic che la strada di Benevento l’ha appena intrapresa dopo un lungo peregrinare in alcuni dei teatri più luccicanti d’Europa. Il serbo ha firmato con il Benevento e sarà a disposizione già per la trasferta di Bologna. Per lui, a differenza di Guilherme, non c’è bisogno di attendere alcun permesso dovuto alla burocrazia del caso. Se De Zerbi lo vorrà, dunque, Djuricic sarà gettato subito nella mischia nel 3-4-2-1 che ha in testa già da un po’ di tempo. Se l’ex Legia Varsavia dovesse risultare arruolabile sarebbero allora loro due i principali candidati ad agire alle spalle di Coda, altrimenti le quotazioni di Brignola salirebbero nuovamente in maniera esponenziale ma anche giustificata, considerate le due belle figure collezionate con Chievo e Sampdoria.

D’altra parte a Djuricic, talento cristallino ancora atteso al grande passo verso la consacrazione, il Bologna non porta poi così male. Lo affrontò il 12 febbraio dello scorso anno, seppur a Marassi, mettendo a segno l’unica giocata vincente della sua parentesi con la maglia della Sampdoria. Entrato all’intervallo, diede man forte alla riscossa blucerchiata culminata con la rimonta ai danni della squadra di Donadoni, passata in vantaggio ma poi sconfitta 3-1. Djuricic ci mise tanto del suo in occasione del gol del vantaggio firmato da Schick, mettendo il ceco nelle condizioni di presentarsi a tu per tu con Mirante per una conclusione agevole. Lampi di classe che al Benevento farebbero più che bene, anche per completare il mosaico messo a punto da De Zerbi. Il diktat è chiaro: più qualità sulla trequarti e una spinta maggiore sulle corsie esterne, specialmente a sinistra, dove sarà dirottato D’Alessandro che in quel ruolo avrebbe più campo per liberare la sua progressione. La difesa a tre, con Lucioni, avrebbe offerto le dovute garanzie. Ora lì il discorso si fa invece delicato, per non dire chirurgico. Serve un innesto funzionale e affidabile per sostituire il capitano. La società è già al lavoro, ma per Bologna, a meno di sorprese, bisognerà stringere i denti.