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Casalduni (Bn) –  I rappresentanti del Parlamento del Movimento 5Stelle sannita e il consigliere regionale casertano, Vincenzo Viglione, questa mattina hanno visitato l’impianto di trattamento rifiuti solidi di Casalduni.

Gestito per conto della Provincia di Benevento dalla Società Samte, istituita da una legge statale del 2009, lo Stir tratta la frazione indifferenziata, ed è area di stoccaggio provvisorio da 13 anni a questa parte di tonnellate di ecoballe, una parte delle quali andate a fuoco la sera del 6 aprile scorso, proprio mentre si avviavano le procedure per la loro rimozione da parte della Regione, a cura di una Società salernitana. La visita dei rappresentanti popolari grillini aveva lo scopo di fare il punto della situazione della rimozione di quella bomba ecologica. dopo l’allarme suscitato nella popolazione dall’incendio, che solo dopo dodici ore di duro lavoro, i Vigili del fuoco riuscirono a domare. Hanno raggiunto Casalduni i parlamentari Danila De Lucia, Pasquale Maglione e Sabrina Ricciardi, nonché il consigliere regionale Vincenzo Viglione. Ad accoglierli l’Amministratore Unico della Samte Fabio Solano, nonché il sindaco della cittadina Pasquale Iacovella. Il sopralluogo è durato oltre un’ora e mezza, il consigliere Viglione ha voluto rilasciare una dichiarazione: “Considerato che l’esperimento dell’Ambito territoriale ottimale per i rifiuti, voluto da una legge regionale, non ha dato i frutti auspicati in questi mesi, l’unica soluzione possibile è dare mandato ai sindaci di valutare quali possano essere le azioni più indicate per capire quale sia la strada da percorrere. Non calare decisioni dall’alto”.

Poi ha aggiunto: ” Fissiamo una data di scadenza per questi Ato e poi la Regione può prendere determinate decisioni.”

Nel corso del sopralluogo, ma indipendentemente dalla presenza dei parlamentari, ha operato una pattuglia dei Carabinieri che ha effettuato a lungo dei rilievi tecnici sulla cui natura i militari non hanno fatto trapelare nulla. Come si ricorderà, tuttavia, già durante la nottata del 6 aprile scorso sia l’amministratore Solano che il Presidente della Provincia Claudio Ricci annunciarono che avrebbero presentato denuncia all’Autorità giudiziaria per l’incendio in quanto ritenevano sia Samte che la Provincia parte lesa in questa vicenda: le ecoballe bruciate, infatti, richiederanno ulteriore tempo e  procedure di legge per lo smaltimento; inoltre la copertura di teloni in plastica, di proprietà della Samte, è andata irrimediabilmente perduta; infine, la Samte dovrà provvedere anche a rimuovere il percolato formatosi dalle tonnellate d’acqua scaricate dai Vigili sulle ecoballe per domare le fiamme. Tutte spese che graveranno sulla Società istituita dalla provincia e conseguentemente sui contribuenti sanniti che già si sono dovuti accollare nel corso di questi il costo enorme di questa discarica “post mortem” che fu istituita dal Commissariato dei rifiuti oltre 15 anni or sono e che ospitava rifiuti provenienti prevalentemente da altre Province: insomma oltre al danno ambientale anche la beffa per i sanniti.

Vincenzo Viglione, ha attaccato: “Quando si devono fare impianti di compostaggio servono indagini e studi approfonditi. Se gli Ato non decollano, come sta accadendo in Campania, i rischi e le perplessità continuano ad emergere come in questo caso dove un incendio ha aggravato ancora di più la situazione”.

Il consigliere regionale ha poi rimarcato: “Questi rifiuti bruciati rappresentano un problema ancora più grave per via dello smaltimento.”