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Conferenza Stampa ad horas convocata  dalla Gesesa di Bernevento per cercare di tranquillizzare i cittadini per i turbolenti giorni che hanno visto una riduzione o carenza d’acqua idrica in città. Il livello d’allerta resta massimo ma la fase critica sembra essere stata messa alle spalle. Presso la sede di Corso Garibaldi  l’amministratore delegato dell’Azienda, Piero Ferrari insieme al Cda  composto da Antonio Orafo e Alessandra Itro e  il vice sindaco di Benevento Maria Carmela Serluca  hanno incontrato i giornalisti.

Assente il presidente Gino Abbate è toccato a Ferrari introdurre il discorso: “Sino dalle prime ore di questa mattina possiamo definire l’emergenza chiusa. Ieri notte alle 12:30  abbiamo riparato i sistemi  di addizione per la comunità”. Ferrari ha sottolineato la rottura che c’è stata a 10 chilometri da Benevento, l’ultima come si ricorderà accaduta a San Lorenzo Maggiore con la Gesesa che  ha dovuto chiudere i rubinetti alle case dei sanniti dalle 19:00 di  ieri sera. Ora però  passata l’emergenza occorre confrontarsi con la Regione Campania : “Il Capoluogo  ha bisogno di un back up e che il Torano Biferno ha bisogno di qualcosa che lo sostituisca”.  Ferrari preme per poter aver in dotazione i  pozzi di Solopaca ma poi ha poi aggiunto: ” La Regione in queste  ultime 72 ore è stata molto vicina. Ci aspettiamo   che anche dal punto di vista decisionale  lo sia”.

Poi ha aggiunto: “Benevento merita la giusta attenzione. Io spero che entro questa estate  si possa garantire questo back up per evitare i problemi che ci sono stati lo scorso anno”.
 Il consigliere Antonio Orafo ha sottolineato in maniera molto amareggiata : “Il nostro capoluogo ha dimostrato tutte le carenze strutturali  che non sono addebitabili a nessuna classe politica . Ma è evidente è palese una carenza stringente che sopratutto la zona alta   non ha serbatoi di accumulo”. L’altra consigliere d’amministrazione, Alessandra Itro ha rimarcato: “Occorre avere un’alternativa”. Poi ha polemizzato: “Tutti hanno criticato il pozzo di San Salvatore Telesino ma meglio quello che nulla”.