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A di poco deludente la campagna elettorale in corso. A pensarla così è Maurizio Landini, segretario Cgil nazionale, a Benevento questa mattina per parlare di lavoro, sviluppo, rivoluzione industriale.

Di lavoro non parla nessuno. La gara è a chi la spara più grossa. Una discussione inadeguata ai problemi del Paese. L’Italia continua a crescere meno rispetto al resto dell’Europa. Noi gli unici a non essere tornati ai livelli del 2008. Ciò vuol dire che le politiche portate avanti in questi anni non hanno funzionato”.

Dinanzi a una situazione di difficoltà, piuttosto che promesse inutili – ha aggiunto Landini – sarebbe utile dire la verità”. E dunque: “Ridare centralità al tema lavoro. Ma lavoro vero, con diritti e dignità. Per fare questo occorre ripartire con gli investimenti. In particolare nel Mezzogiorno perché quest’area del Paese la crisi l’ha pagata a prezzo doppio, e non lo dico perché sono a Benevento. I dati sono sotto gli occhi di tutti: le diseguaglianze tra Nord e Sud sono aumentate. Eppure se non si rilancia il Mezzogiorno, l’Italia non riparte. Il fatto è che di tutto ciò non si discute. Si parla solo di migranti, come fosse questo il problema”.

E comunque, resta l’auspicio che siano in tanti il 4 marzo a recarsi alle urne: “Non vorrei aumentasse ulteriormente il numero degli astenuti. Sarebbe davvero preoccupante per la tenuta dei nostri valori costituzionali”.