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Licenziato il direttore sanitario del centro medico Erre di Sant’Agata dei Goti, Salvatore Marotta. A darne notizia sono le segreterie provinciali Funzione Pubblica Cgil e Uil.

I sindacati parlano di “un vero e proprio atto mirato ad eliminare professionisti ‘scomodi’ o invisi ad una Dirigenza Aziendale che in troppi anni non ha collezionato altro che grane e una montagna di debiti ad una struttura che oggi, nonostante tutto, si regge solo e soltanto grazie ai professionisti”.

“E’ toccato al dottore Salvatore Marotta, – si legge ancora – noto professionista, medico della riabilitazione al servizio del Centro praticamente da sempre, vedersi notificare un atto di licenziamento “per fatti gravi” di cui in realtà se ne ignora la natura. In una precedente lettera di contestazione emanata dalla stessa azienda nei confronti del Dottore, non vi era altro che un lungo elenco di parole, messe insieme solo per riempire il foglio, dove l’ unica cosa certa che veniva fuori, era la volontà ostruzionistica di impedire al Dottor Marotta, uomo di integrità professionale e morale ampiamente riconosciuta, di svolgere la sua attività liberamente, ovvero anche intervenendo, con proprie opinioni, a dire la propria sulle cattive condizioni in cui versa il Centro.

“Ovunque, – scrivono ancora i rappresentanti sindacali Pompeo Taddeo e Gabriele Proto per la Cgil  e Giovanni De Luca e Mariella Piscitelli per la Uil – nei Paesi più sviluppati del pianeta, a pagare per i danni sono sempre i responsabili che quei danni li causano, mentre in Italia, spesso, i responsabili di cattive gestioni o di procurato danno (come quello erariale inferto all’ Azienda dalla gestione proprietaria) sono gli stessi chiamati poi a ‘risolvere’ il problema non pagando per le proprie colpe, ma gestendo addirittura anche le fasi emergenziali e transitorie finalizzate al ripristino della tanto agognata ‘normalità’”.

“Tutto questo è invece anormale, dannoso e pericoloso per gli stessi lavoratori che, non smetteremo mai di ricordarlo, sono gli unici che in questi anni, hanno tenuto in piedi un intero assetto aziendale  svolgendo con professionalità, serietà costanza, speranza e gratuità il proprio ruolo e anche quello di chi non solo non  ha saputo svolgere il proprio, ovvero la Dirigenza, ma che in perfetta asincronia con  i lavoratori scarica, ancora una volta su di essi, tutta l’ incapacità  manageriale e finanziaria accumulata nel tempo, un tempo che, si spera, si chiuda molto presto, grazie anche all’ opportuno intervento dei commissari tribunalizi (diretti dal Dott. Monteleone) che abbiamo provveduto tempestivamente ad informare sugli eventi in corso”.