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Tocco Caudio (Bn) – Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo del Gianni Loia, società impegnata nella lotta al primo posto del raggruppamento B di Seconda Categoria. La società di Tocco Caudio ha deciso di redigere di proprio pugno la seguente nota stampa, protestando soprattutto sulla direzione di gara dell’ultima giornata contro lo Sporting Pago Veiano.

“La società sportiva United Gianni Loia decide di rompere il silenzio dopo i soprusi e scandalosi episodi avvenuti domenica 15 aprile sul campo di Tocco Caudio nella gara contro il Pago Veiano. Francamente, sono alcuni mesi che avvengono situazioni poco chiare, il bicchiere è colmo e ci sembra giusto denunciare per rispetto nei confronti di chi fa sacrifici, ci segue e coltiva la speranza di poter fare calcio incarnando i principi e i valori di una volta (e su questo non accettiamo lezioni da nessuno!). Direzioni arbitrali che stranamente vanno a rendere il nostro cammino oltremodo complicato, fuorigioco inventati, fischi di confusione ancor prima che la palla venga messa in gioco, rigori negati, e per finire un goal annullato, sempre per un fuorigioco immaginario, il tempo del silenzio è finito!

Riteniamo sia importante rendere pubblico il velo di ambiguità che mal si cela dietro un arbitraggio artatamente costruito per innervosirci e soprattutto per svilire il nostro duro lavoro sempre corretto nei confronti di tutti, la capolista deve essere diretta da gente qualificata, vorremmo che non siano le incapacità altrui a buttare a mare un’annata sportiva, si è palesata scarsezza, incompetenza e mancanza di personalità. Un arbitro che dal primo all’ultimo minuto di gara ha usato un metro di giudizio volto a penalizzare un’unica squadra in campo. È stato percepito da tutti che ieri in campo c’è stato più di qualcosa che non andava.

Noi crediamo che l’arbitro di domenica sia solo la base di un disegno piramidale che vede coinvolti tanti! Ad esempio, il designatore arbitrale, è al corrente del fatto che nelle giornate in cui si decidono i campionati non è giusto inviare sul campo ragazzini della stessa provincia e che magari vivono a pochi metri (si badi bene non chilometri!) dal paese della squadra contro cui si lotta per il vertice? Si è al corrente del fatto che, anche solo per una questione di immagine, si possa ricorrere ad arbitri di altre province ridando alla figura arbitrale quella nota di terzietà ed imparzialità che spesso è mancata?

Le nostre riflessioni sono legittimate da fatti ineluttabili che ormai sono sotto gli occhi di tutti. Per cui, ci poniamo alcune domande: vale la pena continuare a credere nella buona fede di tutti? Vale la pena continuare a fare sacrifici spazzati via dalla tracotanza e dal pressappochismo? Noi non ci siamo mai iscritti al partito di coloro che ritenevano che già a gennaio il campionato avesse un vincitore preannunciato, ma chiediamo maggiore trasparenza!!! Chiediamo il giusto rispetto affinché si torni a discutere di partite di calcio e non di “strani” episodi che nulla hanno a che fare con la nostra identità. Chiediamo di avere nelle prossime gare persone che sappiamo svolgere il compito che sono chiamati a compiere, altrimenti meglio non mandare nessuno!!! Ci giochiamo le restanti gare senza giudici disadatti, che inaspriscono gli animi ma sopratutto che mal fanno pensare!!!

In conclusione se la Federazione vuol proprio mandarlo, chiediamo un arbitro all’altezza della situazione che non si faccia condizionare, di altra provincia e che nemmeno sappia che gara si appresti a dirigere, accompagnato magari da giudici di campo! Se così non fosse, siamo disposti anche a fermarci qui, perché Pasqua è finita da un pezzo e noi non siamo gli agnellini da sacrificare per l’esaltazione di altri. La nostra storia insegna: l’abbiamo fatto in passato, lo faremo ancora”.