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Dobbiamo fare una Margherita di destra”. Abiurata la definizione di quarta gamba, “a me questa definizione proprio non piace”, Clemente Mastella sintetizza così  – intervistato da Fabrizio D’Esposito su Il Fatto Quotidiano – gli obiettivi della nuova formazione politica a trazione centrista che completerà la coalizione di centrodestra.

Definiti pure i possibili compagni di viaggio, “Cesa, Lupi e Fitto sì, Rotondi no, Cirino Pomicino forse”, il sindaco di Benevento pone sul tavolo il peso del suo consenso elettorale: “Senza di me il centrodestra perde nel Sannio, ad Avellino, a Caserta e forse pure a Salerno. E se io metto le mie truppe mastellate insieme con quelle di Romano in Sicilia, di Fitto in Puglia, di Cesa in tutto il Sud diventiamo la seconda forza della coalizione”.

Quanto alle candidature, Mastella ribadisce per l’ennesima volta che non sarà lui il candidato. Gli indizi, come noto, conducono allora tutti al profilo di Pellegrino Mastella, suo figlio. Ipotesi che l’inquilino di palazzo Mosti conferma. E a chi lo accusa di familismo, il sindaco replica così: “La tradizione della sinistra è piena di mariti e mogli o padri e figli in politica, solo a me deve mancare lo Spirito Santo? A Salerno De Luca candida il figlio. Lui sì e io no?”.

Non pare da scartare, però, neanche l’opzione Sandra Lonardo: “Berlusconi conosce le dinamiche politiche e ha capito che questa nostra dimensione di sofferenza piace alla gente. A ‘Porta a Porta’ io e mia moglie Sandra abbiamo fatto il picco degli ascolti”.