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Nove anni per la fine dell’inferno. Un inferno fatto di carte bollate, interrogatori, accuse, testimonianze, una maxi-ordinanza di oltre duemila pagine. Fogli su fogli che hanno cercato di ricostruire passo dopo passo quello che alla fine è crollato dopo una pronuncia netta: «Articolo 530  codice di procedura penale». Clemente Mastella è stato assolto dall’accusa di essere al centro di un sistema chiamato “Udeur”. Alle ore 18,56 la quarta sezione penale collegio A del Tribunale di Napoli ha scagionato con la formula piena, “perché il fatto non sussiste” il sindaco di Benevento dal reato di concussione, rubricato poi in induzione indebita dallo stesso pubblico ministero in fase di dibattimento. La stessa decisione di assoluzione con formula piena è stata presa anche per l’ex consuocero Carlo Camilleri e per gli ex assessori della Giunta di Antonio Bassolino, Luigi Nocera e Andrea Abbamonte, all’epoca ai vertici del partito.

Scagionati da ogni reato anche Felice Casucci, Nicola Ferraro, Fernando Errico dal reato di tentata concussione. Infine il giudice Loredana Acierno ha dichiarato la prescrizione per Vincenzo Lucariello e Francesco Trusio. È questa la decisione, a dir poco clamorosa, arrivata dopo una camera di consiglio durata quattro ore su uno stralcio del processo sul cosiddetto sistema “Udeur” che nel gennaio 2008 si concretizzò in una indagine che travolse il partito trascinando a terra anche il Governo. L’accusa per la quale sono stati assolti riguarda una presunta concussione ai danni di Antonio Bassolino, ex presidente della regione Campania.

Secondo il pm Ida Frongillo, che per Mastella aveva invocato la pena a due anni e otto mesi di reclusione, aveva chiesto ed ottenuto la nomina di un uomo di fiducia all’Asi di Benevento minacciando una “crisi” di Palazzo Santa Lucia, sede della regione Campania, e il ritiro dei suoi due assessori Nocera e Abbamonte. Bassolino fu sentito dai giudici e raccontò di non aver subito mai minacce o pressioni da Mastella e di aver circoscritto i colloqui avuti con il presidente dell’Udeur a “fatto politico”, delimitando la questione ad un problema territoriale di Benevento, che aveva inasprito «la competizione tra due patiti di centro, ovvero la Margherita e l’Udeur». Un processo “lumaca” che si trascina da oltre otto anni e che ha portato all’assoluzione totale anche del reato contestato alla moglie di Mastella, Sandra Lonardo, che per l’indagine finì agli arresti domiciliari, accusata di tentata concussione per aver tentato di far rimuovere Luigi Annunziata, manager dell’ospedale di Caserta, mentre il marito fu solo indagato a piede libero in quanto all’epoca dei fatti era ministro della Giustizia nel Governo di Romano Prodi, che poi cadde anche per la sfiducia da lui votata.