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Calvi (Bn) – Con la maglia della Juventus ha vinto tutto ciò che c’era da vincere tra il 1978 e il 1990. Sergio Brio è uno dei pochi (nove, ad essere precisi) a poter vantare un en plein di questo tipo. L’ex stopper bianconero oggi pomeriggio è stato ospite a Calvi per presentare la sua biografia, il cui ricavato sarà totalmente devoluto in beneficenza. Un’occasione anche per parlare di Napoli e Benevento, del campionato di serie A e del calcio italiano in generale. Lo ha fatto rispondendo alle domande di Anteprima 24 a margine della conferenza che lo ha visto protagonista al Palasperanza. “Chi mi conosce sa che preferisco sempre essere sincero, a costo di dare fastidio o risultare controcorrente. La premessa è doverosa, in quanto reputo la coerenza uno dei valori principali nelle facoltà di un essere umano. Quando c’è stato da bacchettare la Juve, per dirne una, non mi sono mai tirato indietro pur essendone chiaramente simpatizzante visti i miei trascorsi”, ha esordito Brio.

E a proposito di Juventus, quest’anno le gerarchie in vetta potrebbero cambiare: “A mio parere se la squadra di Allegri continua a balbettare difficilmente vincerà il tricolore. La concorrenza è agguerrita, ci sono diverse avversarie in grado di insidiarla e superarla. Una di queste è proprio il Napoli. Un Napoli diverso rispetto a qualche settimana fa, ma ugualmente competitivo e solido. Contro il Milan nel secondo tempo gli azzurri si sono abbassati troppo, lasciando spazio a un possesso palla rossonero che si è rivelato decisamente sterile. Il gol del due a zero ha messo la parola fine a una gara che è comunque rimasta saldamente in mano alla squadra di Sarri. Ora il difficile banco di prova della Champions ci dirà se potrà andare avanti anche in Europa oppure no. Tornando alla lotta al vertice in campionato, occhio a Roma, Inter e Lazio che hanno disputato una grandissima stagione finora”. 

Da una zona all’altra della classifica, ben diversa è la situazione del Benevento, entrato in un tunnel del quale non si vede l’uscita: “Francamente non è che abbia tante parole. A memoria non ricordo un avvio così da parte di una squadra di serie A e questo mi dispiace molto per i tifosi giallorossi. Zero punti in tredici giornate è un risultato che non lascia scampo a interpretazioni. C’è qualcosa che non va, in estate sono stati commessi degli errori perché i numeri dicono che la squadra non è competitiva. Comunque il problema è ben più ampio secondo me perché non è possibile che ogni anno le prime a staccarsi dalla zona salvezza sono sempre le squadre che provengono dalla serie B. A questo punto viene automatico pensare che è la B ad essere poco competitiva, è lì che va rivisto qualcosa”.