- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Benevento – Brutto episodio questo pomeriggio al Pronto Soccorso dell’Ospedale Rummo di Benevento. Secondo il racconto di Musah, un mediatore culturale di 37 anni, originario del Ghana, un’infermiera del nosocomio cittadino lo avrebbe insultato per il colore della sua pelle mentre era in attesa di ricevere delle cure dopo essersi ferito a causa di un incidente domestico. L’uomo ha espresso tutta la sua delusione e rabbia prima attraverso un post su Facebook (foto in basso), confermando, dopo la nostra telefonata, l’episodio. Un comportamento che, se avvalorato, oltre ad essere razzista, andrebbe contro la deontologia e l’etica professionale. La donna avrebbe urlato al ragazzo: “Perché sei venuto in Italia, tornatene in Africa”. Alla richiesta del ragazzo di lasciarlo in pace e prestargli le cure per risolvere il problema medico, l’infermiera rispondeva: “Se parli ancora chiamo la polizia”. A quel punto intervenivano altri infermieri del pronto soccorso per calmare la donna e prestare soccorso all’uomo. L’infermiera, notevolmente agitata, prima di allontanarsi urlava: “Ecco perché voto Salvini Andate via dall’Italia. Viva Salvini”. Musah dopo gli insulti è riuscito a farsi medicare ma annuncia di voler segnalare l’accaduto alla direzione sanitaria affinché episodi del genere non accadano più: “Io lavoro qui a Benevento con la Caritas, conosco i miei diritti e merito il rispetto e le cure come tutti. Non è la prima volta che accade questo all’Ospedale Rummo dove porto dei ragazzi a farsi visitare. Sono episodi che rovinano l’immagine degli italiani, dell’ospedale e degli infermieri che lavorano con professionalità. Sono tre, quattro infermieri che appena vedono qualcuno dal colore della pelle diverso ti trattano con disprezzo”. In una struttura pubblica come un ospedale episodi del genere andrebbero stigmatizzati con forza e come ha fatto Musah, segnalati. Una chiosa ci sembra necessaria: “Tutti gli uomini hanno pari dignità sociale senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali“.