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Benevento – Sedici partite, migliaia di chilometri macinati, un solo punto. Non misero, tutt’altro. Perché certe volte la quantità finisce per passare in secondo piano. Succede quando la classifica non ti sorride e anzi ti spinge a vivere ogni gara come un’opportunità per dare esempio di civiltà, maturità e amore per i colori del cuore. I tifosi del Benevento quella classifica in verità non l’hanno mai osservata fino in fondo. Le hanno dato uno sguardo (e ci mancherebbe), ma l’hanno via via posta in secondo piano. Hanno assaporato la gioia di vivere la serie A da Milano a Roma passando per Bologna, Bergamo, Torino e Firenze. Ne hanno colto il profumo, e pur perdendo sempre, pur imprecando contro l’arbitro o l’attaccante di turno, l’hanno vissuta con serenità sperando di poterla incrociare nuovamente. Perché è di questo che vive un tifoso, di ricordi da portare nel cuore e tramandare ai propri eredi. Ed è esattamente per questo che il punto del Mapei Stadium, il primo in trasferta del Benevento in serie A, non è solo un punto. Ce lo dicono gli applausi tributati ai giocatori, i cori cantati insieme, il sospiro di sollievo nel constatare che questa volta non è finita come tante altre in cui quando il cronometro si avvicinava al 90′ arrivava prontamente la beffa a firma degli avversari. E ce lo conferma, in fondo, anche la foto postata dal portiere Christian Puggioni sulla sua pagina Facebook. Un’immagine che lo ritrae insieme a Djuricic, Sandro e Diabaté. “Dalla pancia del Mapei Stadium uno scatto per il primo punto in trasferta in serie A del Benevento. Avremmo preferito regalarvene tre, appuntamento rimandato”, si legge nella didascalia che va ad aggiungersi ai sorrisi stampati sui volti dei protagonisti. A meno di miracoli il Benevento è destinato alla B, ma farci caso oggi è un tantino meno amaro.