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Il risiko dei collegi. Occhi e orecchie della politica sono tutti concentrati su palazzo Chigi, in attesa di movimenti e spifferi utili a confermare o meno le indiscrezioni già in circolo da giorni.

Spetta al governo, infatti, disegnare – entro i trenta giorni successivi all’entrata in vigore della legge – la nuova cartina politica del Paese.

Per quanto riguarda il Sannio, una prima ipotesi l’abbiamo già raccontata nei giorni scorsi. La base di partenza, ricordiamolo, è quella fornita dal Mattarellum.

E dunque: i ventidue collegi che per la Campania componevano il Senato in base alla legge che portava il nome dell’attuale presidente della Repubblica dovrebbero coincidere con i ventidue collegi uninominali della Camera con il Rosatellum.

Il Sannio conterebbe quindi su sue due collegi: il ‘vecchio’ collegio 16 Benevento e il 17 Ariano. Nel primo confluirebbe tutta la provincia fatta eccezione per i 17 comuni ricompresi nel collegio Ariano, ovvero: Apice, Buonalbergo, Castelfranco in Miscano, Castelvetere in Valfortore, Foiano, Ginestra degli Schiavoni, Molinara, Montefalcone in Valfortore, Paduli, Pago Veiano, Pesco Sannita, Pietrelcina, Reino, San Bartolomeo in Galdo, San Giorgio la Molara, San Marco dei Cavoti, Sant’Arcangelo Trimonte.

E’ questo uno schema che ‘resiste’ alle indiscrezioni provenienti dalla Capitale. Qualche piccolo cambiamento, però, non è da escludere considerando che il collegio Ariano risulta sottodimensionato rispetto agli altri. Potrebbe di conseguenza essere rinforzato, magari inglobando altri comuni sanniti.

La novità più interessante, però, riguarda l’uninominale del Senato. I collegi campani del maggioritario saranno 11, esattamente la metà di quelli previsti per la Camera. Diciamo subito che palazzo Chigi non ha alcuna intenzione di stravolgere le indicazioni del Mattarellum. Perché i tempi sono stretti e il buon senso suggerisce di evitare complicazioni. La logica, dunque, consiglia di formare il collegio andando ad accorparne due della Camera. La coppia Benevento (16)-Ariano (17), però, potrebbe scoppiare. L’ordine ‘naturale’ porta infatti il 16 (Benevento) a sposarsi con il 15 (Santa Maria Capua a Vetere) e il 17 (Ariano) con il 18 (Avellino).

Certo sarebbe una sorpresa, considerato che sino ad ora si è ragionato sempre solo ed esclusivamente sull’asse Benevento-Avellino. L’opzione Santa Maria Capua Vetere, invece, spingerebbe il Sannio – anche se solo per il collegio uninominale del Senato – a dialogare con realtà politiche sconosciute, seppur confinanti per buona parte, visto che i collegi si incontrano lungo la ‘Telesina’.

Meno prevedibile la composizione dei collegi del proporzionale che sia per la Camera che per il Senato dovrebbero comunque essere disegnati attraverso l’aggregazione di collegi uninominali contigui dove eleggere non meno di due candidati e non più di otto.

Cominciano comunque ad emergere le prime ipotesi. Per il proporzionale Camera, il Sannio dovrebbe ritrovarsi in un collegio unico dato dall’accorpamento di Benevento (16), Ariano (17) e Avellino (18) – ma non è da scartare l’opzione di un ulteriore allargamento dei confini, magari fino a uno dei collegi del salernitano – e capace di eleggere 6 deputati.

Quanto al Senato, l’intera Campania forma una circoscrizione unica che potrebbe essere divisa in tre macro-collegi. Sannio e Irpinia, dunque, si ritroverebbero in un collegio unico con un’altra provincia campana: più facile che sia Salerno e non Caserta. Pure qui sarebbero sei i seggi in palio.