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Chiude lo Stir di Casalduni. A comunicarlo, questa mattina, con una nota congiunta, sono stati l’amministratore unico della Samte Nicolino Cardone e il direttore tecnico e amministrativo Liliana Monaco. La missiva è stata inviata ai Comuni, alla Provincia, all’assessorato all’Ambiente della Regione Campania, al prefetto Paola Galeone, ai sindacati, alla Procura della Repubblica.

Chiaro ed inequivocabile l’oggetto della comunicazione: “Contratto di servizio per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti della Provincia di Benevento: – sopravvenuto grave squilibrio di bilancio economico-finanziario ex art.11. Comunicazione sospensione attività di trattamento rifiuto indifferenziato Stir di Casalduni e restituzione siti dismessi. 

Tradotto: a partire dal giorno 17 luglio prossimo verrà interrotto il servizio del trattamento del rifiuto indifferenziato presso lo Stir di Casalduni, procedendo esclusivamente nelle sole attività produttive ai fini dello svuotamento definitivo dell’impianto e della chiusura dello stesso.

Contestualmente, comunicano ancora i vertici della Samte, si provvederà ad avviare le procedure di restituzione alla Provincia di Benevento dei siti dismessi. Un elenco che include l’impianto Stir di Casalduni; il sito di stoccaggio delle ecoballe – Area Stir; il sito di stoccaggio delle ecoballe Casalduni – Fungaia; il sito di stoccaggio ecoballe di Fragneto Monforte; la discarica Tre Ponti di Montesarchio; la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte località La Nocecchia: la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte Consortile; impianto di compostaggio di Molinara.

Di fatto, la situazione è precipitata con la sentenza del Tar che lo scorso aprile ha dato ragione ai comuni di Vitulano, Foglianise, San Lorenzello, Tocco Caudio, Ponte, Cautano, Paupisi, Campoli del Monte Taburno, Castelpoto, che erano ricorsi (così come altri comuni ma la sentenza ancora non è arrivata) contro l’aumento delle tariffe Samte per il conferimento dei rifiuti. Una vittoria di Pirro, a sentire il commento dell’amministratore delegato Cardone: “I comuni hanno agito contro la Samte senza riflettere bene sulle conseguenze considerato che la società non è in grado di far fronte ai costi legati alla sentenza. Un comportamento irresponsabile e ora a pagare saranno i cittadini sanniti. Perché ora questi comuni dovranno smaltire in altre province i rifiuti ed evidentemente i costi aumenteranno. Altro che vittoria…”. Quanto alla conseguenze, Cardone non ha dubbi: “Noi responsabili lo siamo fino in fondo. E infatti abbiamo inviato la comunicazione con venti giorni di anticipo dalla fine delle attività dello Stir, dando alle amministrazioni il tempo di organizzarsi. Il rischio che si apra una emergenza rifiuti è concreto ma già adesso è certa  la penalizzazione delle 55 famiglie dei dipendenti dello Stir”. “Davvero non si sono resi conto di quel che hanno determinato” – la conclusione amara dell’Ad della Samte.

Intanto, la Provincia, preso atto della comunicazione, ha immediatamente convocato l’assemblea dei sindaci per mercoledì prossimo, 5 luglio, alle ore 11.