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Benevento – Otto milioni di buone intenzioni cancellate nel corso della stagione. Quando Antei e Iemmello dissero sì al Benevento, ripagando la fiducia della società giallorossa, lo fecero mettendo in valigia tanti buoni propositi, insieme alla voglia di imporsi in serie A. Il presidente Vigorito si presentò dal Sassuolo con due assegni da 250mila euro ognuno per prelevare in prestito difensore e attaccante. Nei rispettivi contratti l’obbligo di riscatto al momento della conquista del primo punto in campionato, arrivato grazie al colpo di testa di Brignoli contro il Milan. In quel momento il Benevento ha avuto la certezza di dover recapitare agli emiliani altri 7 milioni e 500 mila euro. Antei e Iemmello sono diventati così un patrimonio della società giallorossa, nonostante la loro stagione sia scivolata via in maniera non certamente esaltante.

La sfortuna ha continuato a perseguitare Antei. Dopo i due infortuni al ginocchio patiti in carriera, il difensore romano classe 1992 ha dovuto fare i conti con la rottura del tendine d’Achille. Stagione finita dopo la trasferta di Udine, dovendo così saltare il ritorno in quella che era stata la sua casa negli ultimi quattro anni e mezzo. A Sassuolo era arrivato il 31 gennaio 2013, conquistando subito la promozione dalla B alla A, convincendo poi il club del presidente Squinzi a strapparlo definitivamente alla Roma. Una scalata culminata con l’Europa League (due le presenze in coppa), decidendo poi di vestire il giallorosso della Strega con il quale, nonostante i tanti problemi e la mancanza di risultati, aveva fatto discretamente bene. Tornerà la prossima stagione, quando, se la Dea Bendata non dovesse finalmente voltargli le spalle, potrebbe rivelarsi un valore aggiunto.

Stagione non certamente brillante, invece, per Pietro Iemmello. L’arrivo del mentore De Zerbi non è bastato a sovvertire un’annata iniziata in maniera negativa. Eppure la prima del tecnico bresciano alla guida del Benevento era coincisa con il primo (e fino ad ora unico) gol stagionale dello “zar“. Dopo il rigore di Cagliari, però, sono cominciati i guai fisici. Il ritorno in squadra era combaciato con il “momento di grazia” di Coda, mentre Diabatè studiava l’italiano e la serie A. Adesso che il maliano è esploso, lo spazio per Iemmello potrebbe ridursi ulteriormente ma con un calendario più abbordabile e senza pressioni, De Zerbi potrebbe riproporre il 4-4-2 scelto contro il Verona per ritagliare uno spazio al suo pupillo ai tempi del Foggia. Sette partite per ritrovare il gol perduto, sperando di avere un’occasione già domenica prossima contro quel Sassuolo che nell’estate del 2016 decise di spendere più di due milioni per ingaggiarlo dallo Spezia, venendo ripagato da cinque reti in 17 presenze in neroverde. Quattro delle quali arrivate nel finale di stagione, un exploit da provare ripetere per ritrovare sorriso e fiducia in vista del futuro.