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Nel Sannio ai disservizi e alle inefficienze dei treni siamo tristemente abituati, ahinoi. Sinceramente, però, essere lasciati a piedi pure dal treno storico no, non ce lo aspettavamo. Eppure è accaduto proprio questa mattina. La corsa incriminata è quella partita alle 9.15 da Salerno con Pontelandolfo destinazione finale, arrivo previsto alle 12.30.

E’ il treno storico ‘Sannio Express – Sulle orme di Padre Pio’, iniziativa promossa dalla Regione Campania e dalla Fondazione Fs Italiane, inaugurata nel settembre dello scorso anno.

L’idea è quella di riattivare linee ferroviarie ormai prive di trasporto pubblico ai fini turistici.

Nel nostro caso, si parte da Salerno o Napoli per riscoprire i luoghi del Santo di Pietrelcina.

Oggi, in particolare, in occasione della Giornata delle Oasi del Wwf, il viaggio proponeva una fermata speciale a Campolattaro.

Ad attendere le carrozze a Benevento, alla stazione Arco di Traiano – Porta Rufina (prevista una fermata anche alla stazione centrale), oltre alla stampa, cinque turisti e Costantino Boffa, in passato parlamentare dei Ds e del Pd e oggi consigliere del presidente della Regione Vincenzo De Luca in materia di trasporti.

Per sorpresa di tutti, però, il treno non si è presentato all’appuntamento. Comprensibile lo sbigottimento dei presenti così come la rabbia di Boffa che via telefono ha chiesto spiegazioni ai responsabili di Rfi e Fondazione Fs.

Il macchinista – ha spiegato Boffa – continua a dire di aver fatto la fermata. La verità, secondo me, è che c’è una mancanza di coordinamento tra Rfi e Fondazione Fs. Ovviamente faremo una verifica. Per quanto mi riguarda, le responsabilità vanno individuate e chiarite. Altrimenti io mi chiamo fuori”.

Per la cronaca, stando alle verifiche effettuate da Boffa via telefono, il macchinista del convoglio sarebbe passato per la Stazione dell’Arco di Trraiano alle ore 10,50, giusto 25 minuti (!) prima di quanto previsto dal programma (fermata Benevento ore 11.15).

Superfluo sottolineare che in Giappone, solo pochi giorni fa, per un treno partito con venticinque secondi di anticipo, l’azienda – la West Japan Railway – si è scusata per “l’enorme inconveniente”. In proporzione, cosa dovremmo aspettarci dalla Fondazione Ferrovie dello Stato?