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Caserta – “Sull’abusivismo edilizio e sulla legge della Regione Campania che prevede opzioni alternative agli abbattimenti di case abusive si sta facendo campagna elettorale. La verità è che nessun Comune possiede i soldi per demolire tali immobili, e se dovessimo attendere di avere le risorse necessarie per attivare le ruspe passerebbero anni e intanto le abitazioni resterebbero nella stessa rischiosa situazione strutturale”. Dice basta agli “slogan ideologici e ipocriti” Renato Natale, sindaco di Casal di Principe (Caserta), in questi giorni in cui l’abusivismo edilizio è tornato tra i temi principali dell’agenda politica, specie dopo il sisma di Ischia e la decisione del Governo Gentiloni di impugnare davanti alla Consulta la legge della Regione Campania che dà ai sindaci la possibilità di effettuare interventi in sanatoria per solo alcune tipologie di case abusive; il primo cittadino non ci sta a passare da “sindaco anticamorra” a sindaco che difende gli abusi realizzati sul suo territorio, come “i mass media vogliono farmi apparire”. “Mi sembra evidente – spiega Natale – che le polemiche di questi giorni siano strumentali e vanno inquadrate nella campagna elettorale per le Politiche dei prossimi mesi, che è già iniziata. Chi dice che tutte le case abusive vanno abbattute – prosegue il sindaco – lo fa per compiacere l’elettorato del Centro-Nord, che non ha alcuna coscienza di cosa accade qui da noi, al Sud, e che subito aderisce a proposte che vanno contro gli interessi delle regioni meridionali. Ci fanno apparire come quelli che difendono interessi criminali, ma nessuno di noi, e lo conferma anche la legge regionale, si sogna di salvare le case costruite a pochi metri dal mare o nei pressi di siti architettonici o archeologici, o su costoni di montagne, laddove cioè sussistono vincoli di edificabilità, né di salvare le ville dei camorristi. E anche il cosiddetto “abusivismo di necessità” è uno slogan coniato dai media che non tiene conto della realtà esistente a Casal di Principe e in altri comuni del Meridione: da noi infatti non sussistono vincoli di alcun tipo, come per esempio a Ischia, si tratta solo di case costruite da cittadini non abbienti negli anni in cui comandavano i clan e non c’era alcuno strumento urbanistico”. La cittadina del Casertano, fino a pochi anni fa roccaforte del clan dei Casalesi, vanta il poco invidiabile record di avere sul suo territorio tra le 1500 e le 2000 case abusive; per 600 di esse è intervenuta sentenza definitiva di condanna per i proprietari. “In Comune – afferma Natale – abbiamo 230 ordinanze esecutive di abbattimento emesse dal tribunale; ogni demolizione mi costa oltre 100milaeuro, e seppur volessi attuare questi provvedimenti, potrei riuscire ad abbatterne appena due all’anno. Ciò vorrebbe dire che centinaia di case resterebbero abusive per anni, in attesa delle ruspe, con potenziali rischi strutturali, e in quartieri senza servizi proprio perché cresciuti abusivamente. Dovrei ricordare che da appena 7 anni abbiamo un Piano Regolatore, e che per decenni a Casal di Principe, nonostante più volte il Comune sia stato sciolto per camorra e gestito da Commissari prefettizi, nessuno strumento urbanistico è stato approvato. Alla camorra faceva comodo che si costruisse abusivamente”. La legge regionale, voluta da de Luca e salutata con favore da Natale, dà la possibilità di intervenire per le abituazioni abusive che costituiscono “prime e uniche case”. “Come Comune – spiega Natale – potremmo predisporre un Piano di Rigenerazione Urbana in cui stabilire che in un determinato quartiere abusivo vanno recuperato gli standard urbanistici; ai proprietari che aderiscono, pagando di tasca propria, potremmo poi rilasciare una licenza in sanatoria. In tal modo sarebbe possibile recuperare intere zone di Casal di Principe facendo pagare i cittadini che hanno edificato senza autorizzazione. Abbattere tali case farebbe emergere il problema connesso di famiglie che si ritroverebbero senza un tetto sulla testa. Non possiamo permettercelo dopo gli anni in cui i clan hanno distrutto il nostro territorio”.Peraltro qualche anno fa l’arrivo delle ruspe che abbatterono un villetta abusiva fecero scoppiare una rivolta a Casal di Principe; la casa era di un muratore che se l’era costruita lentamente quando ritornava dal Nord, dove lavorava”.