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Alife (Caserta)  – Dell’Infopoint da quasi 200mila di fondi pubblici realizzato e mai aperto resta ancora oggi solo l’insegna, una testimonianza beffarda per Alife di ciò che poteva essere e non è stato. Il Comune casertano ai piedi della catena del Matese, antica sede vescovile e ancora oggi sede di Diocesi, con resti romanici e un castello longobardo, è da qualche mese in dissesto finanziario e da venti giorni senza neanche un governo, con l’ormai ex sindaco Salvatore Cirioli che ha gettato la spugna dopo meno di un anno di mandato, impossibilitato a governare con una voragine nei conti di 12 milioni di euro. Ovviamente lo sviluppo turistico non c’è mai stato; l’infopoint è rimasto sulla carta così come il sito on line “Alife turismo”.

“L’infopoint mai aperto è un emblema dello sviluppo mancato di Alife” dice Cirioli, che nei mesi scorsi ha inviato delibere e atti comunali alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e alla Corte dei Conti; anche la spesa per lo sportello informativo è finita nel “calderone” delle spese folli che i magistrati contabili stanno analizzando per verifricare la presenza di danni erariali ma anche di reati penali da comunicare alla Procura. Spese folli che partono dall’amministrazione di Roberto Vitelli (2006-2011) per proseguire con quella di Giuseppe Avecone (2011-2016), l’ex sindaco che qualche mese fa è stato anche arrestato (ora è libero) per una torbida vicenda di tangenti in relazione all’appalto regionale per la ristrutturazione del Castello di Alife. La vicenda dell’infopoint si intreccia saldamente con la crisi finanziaria della Provincia di Caserta, che il suo dissesto lo ha dichiarato nel dicembre 2015; nello stesso anno infatti, ma alcuni mesi prima, l’infopoint avrebbe dovuto aprire in un immobile adiacente alla sede del Comune, ma l’allora sindaco Giuseppe Avecone decise di farne la nuova sede della Polizia Provinciale, assecondando così la richiesta dell’allora presidente della Provincia Domenico Zinzi, di cui era un fedelissimo.

Zinzi, di lì a qualche mese avrebbe finito il suo mandato, ma intanto era impegnato nella campagna elettorale del figlio Giampiero, candidato alle Regionali e oggi consigliere d’opposizione in quota Forza Italia. L’infopoint fu così “sacrificato” per motivi di strategia pre-elettorale, ma intanto i soldi della Regione, 180mila euro messi a disposizione dal PSR (Piano di Sviluppo Rurale), erano stati spesi; 10mila euro per due computer “mac”, oltre 80mila euro per materiale pubblicitario. Siamo nel marzo 2015, ed è in quel momento che le parabole discendenti dei due enti si incrociano. Quando viene inaugurata la nuova sede della Polizia Provinciale, la Provincia è già infatti in grave crisi finanziaria, circostanza che rendeva quantomeno inopportuno aprire sedi distaccate della polizia dell’Ente, viste le spese che ciò comportava; oltre ad Alife, fu aperta un’altra sede anche a Sessa Aurunca. Zinzi intanto esaurì il suo incarico perché la Riforma Delrio cambiò il meccanismo elettorale per le Provinciali, prevedendo che gli organi fossero eletti da sindaci e consiglieri.

Passò qualche altro mese e il nuovo Consiglio Provinciale, eletto in base alla Riforma, prese atto della situazione dichiarando il dissesto; come in un domino, pochi mesi dopo, nel marzo 2016, Avecone cadde perché sfiduciato dalla sua maggioranza. Ad Alife arriva così il Commissario prefettizio Anna Manganelli, che amministra il Comune per due mesi, giusto in tempo per approvare il bilancio previsionale 2016-2018, e poi passare il cerino in mano a Cirioli, eletto sindaco nel giugno 2016. Cirioli ha resistito però solo pochi mesi; ad aprile scorso la sua giunta ha chiesto e ottenuto la dichiarazione di disseto dal Consiglio comunale. La stessa Corte dei Conti, appena nel giugno scorso, ha infatti confermato il dissesto evidenziando il grave squilibrio del bilancio 2016-2018, quel documento che Avecone non si era preso la responsabilità di approvare e che invece fu licenziato dalla Commissaria prefettizia Manganelli; quest’ultima, ironia della sorte, qualche giorno fa è stato nominata nuovamente commissario ad Alife, generando molti malumori. Intanto gli agenti della Polizia Provinciale, complice la crisi della Provincia, sono stati trasferiti nelle scorse settimane nuovamente alla sede centrale di Caserta e nell’infopoint sono andati i vigili urbani di Alife. (continua).