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“E’ stato un vero e proprio incubo, tra urla strazianti, corpi sul selciato, e un panico che quasi ti bloccava il respiro”. Luigi Romeo, proveniente da Cesa (Caserta), racconta ancora con fatica quei terribili momenti vissuti sulle Ramblas a Barcellona, dove ieri un furgone guidato da terroristi ha seminato terrore e morte, con almeno 13 persone decedute e decine di feriti. Romeo faceva parte di una comitiva di 40 persone che aveva effettuato un pellegrinaggio a Lourdes organizzato dalla parrocchia di San Cesario di Cesa; Barcellona era la tappa conclusiva del viaggio prima di ripartire per l’Italia. Oggi il gruppo è in pullman sulla strada del ritorno. “Siamo in Francia – spiega Romeo – domani saremo in Italia. Qui c’è poca voglia di parlare dopo l’orrore visto ieri. Ma devo dire che siamo stati miracolati, nessuno di noi è rimasto ferito, nonostante il furgone sia passato a pochi metri da noi”.

Romeo, come il resto della comitiva, stava passeggiando sulle Ramblas. “Abbiamo sentito un forte urto, quasi un tonfo – racconta – e abbiamo visto quel furgone bianco che aveva travolto un paletto posto all’ingresso del viale pedonale; poi non si è capito più nulla. Ho visto corpi lanciati in aria o cadere rovinosamente sull’asfalto, persone che correvano in tutte le direzioni, altre che calpestavano feriti già a terra; poi le urla continue, e ad un certo punto anche due spari. La Polizia, che era lì, è intervenuta subito. Io non ho avuto paura per me stesso, ma per le mie due figlie; le ho prese per un braccio e mi sono rifugiato in un negozio di telefonia a pochi passi dall’Hard Rock Cafè; le guardie giurate hanno subito chiuso le porte blindate. Altri amici facenti parte della comitiva si sono rifugiati nel centro commerciale; con noi c’erano anche degli anziani che fortunatamente non hanno riportato ferite. Io, la mia famiglia ed altre persone del gruppo siamo rimaste nel negozio per quasi tre ore, poi la polizia ci ha permesso di uscire; abbiamo  così visto il caos creato dai terroristi, con tante persone ancora medicate, altre che piangevano, sangue ovunque, tantissimi oggetti personali gettati nella fuga. Solo dopo alcune decine di minuti ci siamo ricongiunti con il resto della comitiva”.

Il diacono Felice Re, della parrocchia di San Cesario, colui che ha organizzato il viaggio, dice: “la Madonna di Lourdes ci ha protetti e salvati da questo vero e proprio inferno. Nel nostro gruppo c’erano bimbi e anziani – prosegue Re – è per loro che ho temuto di più, ma nessun si è fatto male”. E’ stato proprio Re, ieri sera, a tranquillizzare i tanti parenti e amici dei concittadini presenti a Barcellona che da Cesa cercavano di avere informazioni. Il sindaco Enzo Guida e il parroco don Giuseppe Schiavone si sono subito attivati contattando costantemente il diacono. “Sono stato tempestato di telefonate cariche di preoccupazione e ansia – racconta – e all’inizio è stato complicato perché il gruppo si era diviso dopo l’attentato. Solo intorno alle 21 ci siamo riuniti tutti e con sollievo ho appreso che nessuno era rimasto ferito. Quelle scene di terrore e panico rimarranno negli occhi di tutti noi”. In un post su facebook, Felice Re ha poi ringraziato la “comunità cesana per la vicinanza mostrataci in un momento particolare e difficile per noi”.