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Caserta – L’ennesima richiesta d’ascolto quella rivolta all’Asl di Caserta a firma del Comitato “La Maddalena che vorrei” di Aversa, da tempo impegnato nella riqualifica e rivalutazione dei diciassette ettari che costituiscono l’area dell’ex manicomio di via Linguiti,ormai in degrado e abbandono da decenni.

Il Comitato, che si dice stanco, deluso e disilluso dall’attesa, ascoltando le continue e svariate richieste della popolazione, scrive in una nota: “Dopo diverse iniziative ed eventi dall’ambito socio-culturale a quello ludico, organizzate nell’area della Maddalena negli ultimi anni, il Comitato “La Maddalena che Vorrei” ha prodotto una “Carta di Intenti” che riassume le proposte concrete sul futuro dell’area, tra cui l’istituzione di un Parco Urbano. Tale documento, sottoscritto e condiviso da migliaia di persone, è la base di un confronto che, da oltre un anno, si è provato ad avviare con l’Azienda Sanitaria Locale Caserta. Si è atteso mesi, comprendendo i tempi burocratico – organizzativi che un ASL possa avere, continuando a produrre attività, portando vivacità e utilità in quegli spazi di abbandono”.

 Un grido a difesa di un  autentico giacimento culturale che rischia di sparire. Un giacimento fatto di storia, di arte, di cultura, di scienza e di natura. Si tratta del complesso della Maddalena, una area di oltre 20 ettari contenente l’ex Ospedale Psichiatrico (primo manicomio d’Italia, fondato nel 1813 da Gioacchino Murat), l’ex Convento e Chiesa della Maddalena (unici esempi di strutture rinascimentali, ancora ricchi di manufatti e opere d’arte di enorme valore) e una vasta area di giardini, autentico polmone verde per la città.

Il complesso, di proprietà quasi completa dell’ASL di Caserta, si trova in uno stato di totale abbandono e disfacimento, nonostante racchiuda in sé tesori d’arte e gli archivi manicomiali, importanti non solo per l’aspetto clinico – scientifico, ma anche per quello storico, economico, sociologico, e antropologico