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Caserta – L’amministrazione di Carlo Marino non vive il suo momento migliore. Il consenso tra i cittadini è ridotto al lumicino e la frattura politica, che si è aperta con le dimissioni dell’ennesimo assessore, non aiuta di certo il primo cittadino. In questo quadro si è svolto stamane il Consiglio comunale a Palazzo Castropignano. Il punto principale riguardava la mozione di Speranza per Caserta, presentata da Norma Naim, sull’attività delle cave. Infatti il Decreto dirigenziale regionale n. 62 del 29 dicembre scorso, ha sancito la proroga delle attività estrattive nei siti casertani. I consiglieri di Speranza hanno chiesto all’assemblea di votare la mozione per procedere ad un ricorso legale avverso il decreto della Regione con l’obiettivo di fermare definitivamente le lavorazioni in nome della tutela della salute pubblica ed in particolare delle aree residenziali circostanti le cave. Tra i consiglieri di maggioranza, Giovanni Megna del Gruppo Insieme, ha chiesto un emendamento alla mozione della Naim che però non ha voluto modificare il testo. “Premesso che il nostro gruppo consiliare è contrario alla proroga delle attività estrattive nel Comune di Caserta – ha dichiarato Giovanni Megna del Gruppo Insieme – la mozione presentata da Speranza per Caserta era finalizzata all’attribuzione di un incarico legale per ricorrere contro il decreto regionale. Durante la discussione ho ritenuto di dover precisare che, prima di dare questo incarico, fosse necessario un parere dell’Ufficio Legale interno al Comune, al fine di verificare la fondatezza della domanda giudiziale. La fondatezza è necessaria, infatti, per evitare inutili costi all’amministrazione, ossia il legale specializzato nella materia, e un’eventuale condanna alle spese giudiziali. I consiglieri di Speranza, però, non hanno voluto emendare la mozione e pertanto il nostro gruppo è stato costretto a votare contro. È vero che l’azione legale poteva avere un forte significato politico ma è pur vero che non si possono ignorare dei passaggi obbligatori quali, a mio avviso, la richiesta del parere al legale interno”. Le argomentazioni di Megna hanno convinto anche il resto della maggioranza che di fatto ha bocciato la mozione di Speranza per Caserta, sostenuta comunque in maniera compatta dall’opposizione. “Considero la bocciatura della mozione un fatto grave – ha dichiarato Francesco Apperti del gruppo Speranza per Caserta – che stride fortemente con quanto ripetutamente affermato e deciso dall’intero consiglio comunale. La discussione si è arenata sulla convinzione, da parte dell’assessore De Michele e della maggioranza consiliare, che si dovesse dare mandato al sindaco non per un ricorso, ma per acquisire un parere dall’ufficio legale sulle possibilità di successo del ricorso stesso. Il gruppo di Speranza per Caserta, insieme al resto delle opposizioni, non era d’accordo e non abbiamo ritenuto emendare la delibera: ma perché questo emendamento non è stato proposto dalla maggioranza stessa? Avendo i numeri, potevano tranquillamente proporlo e votarlo! Invece non l’hanno fatto, preferendo bocciare in toto la proposta. La maggioranza consiliare ha quindi dato indicazione al sindaco di non proporre, come Ente Comunale, ricorso avverso alla proroga delle attività estrattive della Cementir. Valuteremo se proseguire comunque in autonomia questa azione legale, sperando in un coinvolgimento forte non solo da parte degli altri consiglieri comunali che hanno sostenuto la mozione, ma anche delle associazioni, dei comitati e dei cittadini che ritengono che la città di Caserta abbia subito troppi danni, di salute e sul paesaggio, dalle attività estrattive”.