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Casapulla – Il primo cittadino, Michele Sarogni, conclude la sua esperienza alla guida del Comune di Casapulla perdendo l’appoggio dell’ex capogruppo di maggioranza, Antonio Santoro, dell’indipendente, Luigi Tecchia, e dell’intero gruppo di Campania libera, formato da Luigi Bosco, Marialaura Buro, Marco Santamaria e Francesco Sorbo.

Che i numeri del sindaco in Assise fossero in bilico era un dato assodato da tempo e quello del bilancio di previsione è stato il banco di prova che ha messo la parola fine all’era Sarogni: 5 voti favorevoli, 2 astenuti e 6 contrari. Sarogni torna a casa da normale cittadino dopo un’avventura durata quattro anni. Ora sarà il commissario prefettizio a traghettare la città fino alle prossime elezioni Comunali previste per la primavera del 2019.

Congedandosi dal Consiglio, il primo cittadino ha letto una nota con una riflessione personale sulla chiusura della sua amministrazione. “Abbiamo scritto una brutta pagina di storia della comunità – esordisce Sarogni -, non tanto perché il sindaco e l’amministrazione vengono sfiduciati, ma perché si interrompe un’ attività amministrativa che ha portato il paese a migliorare la propria condizione, infatti le condizioni attuali dell’ente sono nettamente migliori rispetto a quelle che abbiamo ereditato quattro anni fa”.

Non sono per nulla rammaricato di questo epilogo – continua l’ormai ex sindaco – bensì resto deluso poiché ho potuto constatare sulla mia pelle che ancestrali metodi di intendere la politica, questa sera, ancora una volta, hanno avuto la meglio su un modo di intendere la politica improntato alla trasparenza ed alla logica di servizio. La lotta portata alla mia persona e a chi è rimasto fedele ai valori di Casapulla Domani si conclude oggi con una plateale sconfitta della sana amministrazione”.

E poi le stoccate al gruppo di Campania libera con il quale la frattura era divenuta ormai insanabile. “Da tempo una parte politica, che nel 2014 faceva parte della maggioranza e che poi ha deciso di staccarsi dalla stessa, ha cominciato una campagna acquisti che ci ha portato alla situazione attuale, ma le manovre di bassa lega collegate a queste operazioni non mi hanno mai tolto né il sonno né la perseveranza con la quale ho portato avanti il mio impegno. Tanto meno mi hanno intimorito ricatti, pressioni e intrusioni esterne, atte a destabilizzare o far deragliare l’azione amministrativa”, ha concluso Michele Sarogni.