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Caserta – Immediati i commenti dopo la pubblicazione della classifica del Sole 24Ore sulla qualità della vita che relega la provincia di Caserta sul fondo della graduatoria. Il primo ad intervenire, con una nota, è stato il sindaco di Caserta Carlo Marino, attento forse all’eventuale equivoco che con “Caserta” al 110 posto non si comprendesse che ad affondare fosse l’intera provincia e non solo la città capoluogo.

“C’è una questione sicurezza nella provincia di Caserta – scrive il sindaco – così come c’è una questione giustizia, con troppe controversie e un indice di litigiosità estremamente elevato. Questi due elementi, se sommati al problema economico-finanziario, alle difficoltà di accesso al credito per le imprese, al ruolo poco attivo delle banche nel finanziare gli investimenti, dimostrano che c’è un problema di sistema. È una questione che investe il contesto della provincia di Caserta a livello sociale, economico, produttivo e non solo a livello politico. Tutti i protagonisti della vita di questa terra devono sentirsi in dovere di fare di più”.

E quando si parla di Provincia di Caserta, la chiamata in campo arriva al presidente dell’Ente Giorgio Magliocca: “Mi farò promotore di un tavolo d’incontro dove con tutti gli attori del territorio, istituzionali, e di categoria, ci confronteremo per analizzare insieme i dati e individuare soluzioni in assoluta sinergia. L’idea non è quella di recuperare i due punti in classifica persi quest’anno, ma di puntare alla vetta. Sono ambizioso ma serve, come serve capire che forse in problema che ha determinato la perdita di altri due punti in classifica rispetto allo scorso anno e il crollo all’ultimo posto della classifica nazionale è legato al fatto che le banche non concedono crediti ai nostri cittadini. Questo abbatte le capacità di spesa  come quelle di avviare un’impresa”.

Dati alla mano, il presidente della Camera di Commercio Tommaso de Simone commenta: “Ogni parametro conferma la vivacità del nostro mondo delle imprese. Eppure i dati riferiti da Banca Italia calcolano in 12 miliardi e 900 milioni di euro i fondi casertani provenienti da raccolta da parte degli Istituti bancari ma solo lo 0,75 viene reimpiegato in provincia di Casarta, lo 0,85 in Campania, e l’1,30 in Italia. Difficile fare impresa così”.

A questi dati il presidente di Confindustria Caserta Gianluigi Traiettino ne aggiunge un altro ancora più sconcertante: “La raccolta del sistema Postale italiano è superiore ai 400 miliardi di euro, un terzo dei quali  arrivano dalla Campania. Eloquenti i dati, più difficile affrontare le soluzioni”.