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Santa Maria Capua Vetere (Caserta) –   Oltre 1000 firme raccolte dal gruppo spontaneo soci Coop Campania Felix  per dire NO alla chiusura dell’Ipermercato Coop di via Galatina, e svariate richieste di chiarimenti inviate ai vertici dell’azienda, hanno sortito come unico effetto il silenzio.

Un silenzio che la deputata Pd Camilla Sgambato ha provato a rompere, chiamando in causa il Governo nazionale.

E così ieri è approdata in Parlamento la questione del supermercato Coop di Santa Maria CV che, insieme a quello di Napoli-Arenaccia, rischia la chiusura a seguito del percorso di riorganizzazione ed ottimizzazione dei costi avviato da qualche anno da Unicoop Tirreno, proprietaria dei due punti vendita della famosa catena cooperativistica.

L’onorevole Sgambato, quale prima firmataria, ed i deputati del Pd Massimiliano Manfredi, Valeria Valente e Khalid Chaouki hanno depositato una interrogazione scritta a risposta in Commissione, rivolta al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, al Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ed al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti per chiedere un loro intervento urgente nella vicenda, al fine di scongiurare la perdita di ulteriori posti di lavoro in una zona già depressa qual è quella di compresa tra il casertano ed il napoletano. 

 “Da alcuni mesi – si legge nell’interrogazione parlamentare – due punti vendita Coop, controllati da UnicoopTirreno, e collocati nell’area di Santa Maria Capua Vetere e Napoli-Arenaccia, sono in balìa di manovre poco chiare nei confronti dei dipendenti, il cui risultato sarebbe, nella migliore delle ipotesi, la cessione ad imprenditori privati, e nel peggiore dei casi la chiusura definitiva dei due punti vendita.

I due negozi insistono in due punti nevralgici dal punto di vista commerciale e di sviluppo dei territori; la presenza della Coop, in territori martoriati da decenni dalla elevata disoccupazione giovanile, dallo sfruttamento del lavoro, dal futuro negato a giovani e meno giovani, rappresenta ad oggi un imprescindibile presidio occupazionale, nonché di legalità e rispetto dei diritti dei lavoratori”, scrivono i parlamentari nella interrogazione indirizzata ai ministri. 

 “Pare, però, che sia per il negozio di Napoli-Arenaccia che per quello di S.Maria C.V., Unicoop Tirreno non abbia rinnovato il contratto di locazione degli stabili, proprietà di Unicoop Firenze, per cui si prefigura uno scenario sempre più difficoltoso per i lavoratori che vi prestano servizio.

La via della dismissione intrapresa da Unicoop Tirreno per i due negozi campani, si collocherebbe in un più ampio progetto di riorganizzazione aziendale avviato dai vertici aziendali nel Dicembre 2013, al fine di dare una ‘sforbiciata’ ai costi per recuperare competitività; ma dopo circa tre anni pare che la ricetta non abbia funzionato, se non a discapito dei lavoratori”, si legge ancora nell’atto ispettivo. 

“Alla luce di tanto – ha dichiarato la Sgambato – abbiamo chiesto ai Ministri Padoan, Calenda e Poletti come intendano intervenire, relativamente alle proprie competenze, al fine di tutelare tanti lavoratori, considerato che la chiusura dei due supermercati non solo rappresenterebbe la chiusura di due importanti presidi di legalità ed occupazionali, ma provocherebbe soprattutto gravi ripercussioni socio-economiche su centinaia di famiglie dei dipendenti coinvolte”,.

Una richiesta d’interesse che rinfranca i soci Coop Campania Felix, costituitisi in comitato spontaneo a luglio scorso dopo la notizia della chiusura del punto vendita casertano programmata per fine anno.

Si spera che almeno al Governo la Unicoop Tirreno dia spiegazioni e chiarisca sopratutto due punti: perché, nonostante le performance di vendita dell’unico negozio Coop della Provincia di Caserta siano più che soddisfacenti e nettamente migliori di tanti altri punti vendita del Centro Italia (toscani, umbri,laziali), si intendete chiuderlo fregandovene di decine di migliaia di soci e consumatori ? Perché non si cerca una soluzione che eviti comunque la chiusura del Superstore di Santa Maria e ne conservi la gestione nell’ambito del sistema Coop, come è già avvenuto per i punti vendita di Avellino, Afragola e Quarto?