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Caserta – Cittadinanza italiana conferita senza alcun titolo a brasiliani provenienti dalla Gran Bretagna che poi, dopo aver ottenuto la carta di identità italiana, ritornavano nel Regno Unito dove riuscivano ad ottenere, essendo cittadini Ue, permessi di soggiorno per sé e i propri familiari. Base operativa dei falsi era il Comune di Maddaloni, nel Casertano; lo ha scoperto la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che ha ordinato il fermo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina del funzionario dell’Ufficio Anagrafe Giuseppe Cembrola e dei suoi complici, Michele Maravita, Gaetano Mele, e del cittadino brasiliano Silas Silva De Araujo; il fermo è stato convalidato dal Gip che ha emesso per gli indagati ordinanza in carcere. Le indagini sono state realizzaste dalla Squadra Mobile di Caserta. De Araujo, è emerso, era l’anello di collegamento tra il funzionario e i connazionali che necessitavano della cittadinanza, che pagavano somme superiori a mille euro; parte dei soldi finivano a Cembrola, che risponde anche di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Tutta falsa la documentazione realizzata da Cembrola e che ha permesso a numerosi brasiliani di aver la cittadinanza italiana jure sanguinis; il funzionario usava documenti contraffatti riferibili agli uffici consolari brasiliani che attestavano falsamente che i richiedenti avevano parenti italiani. Gli altri indagati Mele e Maravita, hanno accertato gli inquirenti, si occupavano di procurare alloggi e b&b ai brasiliani che soggiornavano in Italia in attesa che si definisse la pratica di cittadinanza, e di reperire nuclei familiari italiani nel cui stato di famiglia inserire, dietro pagamento di un corrispettivo in danaro, i brasiliani.