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Castel Volturno (Ce) – “Oggi, al cospetto della comunità di Castel Volturno che ha dovuto affrontare negli ultimi anni problemi molto impegnativi, presentiamo una risposta organica, non di carattere emergenziale, che incrocia le grandi questioni strutturali del nostro Paese, quelle della sicurezza, dell’illegalità e dell’integrazione”. C’è grande soddisfazione nelle parole del ministro dell’Interno Marco Minniti quando illustra le finalità dei progetti, per uno stanziamento di circa 22 milioni di euro, di cui 16 erogati dalla Regione Campania e oltre 5,5 milioni dal Viminale, che dovrebbero rilanciare, dopo anni di abbandono, il Comune di Castel Volturno, noto per il degrado socio-ambientale e la presenza della criminalità camorristica italiana e straniera, quest’ultima alimentata anche dalla circostanza che su 20mila immigrati che vivono nell’area del comune casertano, almeno 15mila sono irregolari. Minniti ha sottoscritto il protocollo d’intesa che attuerà i progetti di rilancio con il sindaco Dimitri Russo e il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.

L’appuntamento di oggi – prosegue il ministro – è veramente molto importante perché è frutto di una cooperazione interistituzionale molto significativa, quasi esemplare, e soprattutto è l’attuazione di un’idea moderna di sicurezza, che non vuol dire solo controllo del territorio, ma anche e soprattutto recupero della legalità e interazione degli immigrati. Sono queste le tre finalità dei progetti”. “Investiamo risorse importanti – aggiunge Minniti – oltre 21 milioni di euro. Sono sufficienti? No, ma si tratta di un punto di partenza, in quanto abbiamo una massa economica rilevante e non stiamo più a rincorrere rivoli di finanziamenti. Soprattutto i progetti vanno attuati in tempi rapidi: per questo mi piacerebbe tornare ogni tre mesi a Castel Volturno per verificare l’evoluzione del piano”.

Nel dettaglio, Minniti spiega che “oltre ad investire sul controllo del territorio con l’arrivo di 10 equipaggi in più delle forze dell’ordine, circa 28 uomini, o con il finanziamento per due milioni di euro del sistema di videosorveglianza per un controllo visivo del territorio, investiamo altri due milioni anche sull’integrazione degli immigrati, attraverso un percorso che parte dall’insegnamento della lingua fino al recupero scolastico”. “Uno dei dati fondamentali di questo progetto – sottolinea il responsabile del Viminale è l’uso della leva culturale e dell’istruzione per il rilancio della convivenza civile. Per quanto riguarda l’altra finalità del progetto, quello del recupero della legalità, è ovvio che prerequisito indispensabile è la lotta alle mafie, siano essere italiane o straniere; qui, a Castel Volturno, vuol dire combattere contro la camorra e la mafia nigeriana. Lo facciamo recuperando con 1,5 milioni di euro tre beni confiscati ai clan che verranno poi restituiti alla collettività, e anche attraverso un’esplicita azione di contrasto contro il caporalato, la cui legge, da noi approvata, va applicata fino all’ultima virgola”.