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Sessa Aurunca (Ce) –   Due multinazionali farmaceutiche a fianco di un’azienda di prodotti chimici prima distrutta dalla camorra, poi ricostruita grazie al coraggio dei titolari. E’ quanto prevede il progetto sociale “Terra Amata”, così denominato in contrapposizione alla cosiddetta Terra dei Fuochi. Si tratta di un partenariato unico nel suo genere, in cui due colossi come la Roche SpA e la Sodexo SpA, si pongono al fianco della Cleprin, azienda di Sessa Aurunca distrutta nel luglio del 2015 da un rogo di matrice camorristica, e riaperta nel marzo del 2017 dai titolari Antonio Picascia e Franco Beneduce, per permetterle di crescere sotto il profilo economico e occupazionale a dispetto delle difficoltà obiettive incontrate sul territorio e nella macchina burocratica. In particolare la Roche, attraverso la Sodexo, utilizzerà i prodotti della Cleprin; in questo modo si permetterà anche l’inserimento di personale svantaggiato all’interno della produzione della Cleprin stessa.

Il progetto è stato reso possibile grazie anche all’adesione di importanti realtà associative, come la Nuova Cooperazione Organizzata e CittadinanzAttiva. Il risultato è che il partenariato tra le varie realtà produrrà lavoro, e non assistenzialismo. La Fondazione Roche, dalla sua parte, promuoverà borse lavoro sul bene confiscato “Alberto Varone”, ubicato a Sessa Aurunca, e in cui già lavorano persone svantaggiate, mentre CittadinanzAttiva promuoverà un’azione di forte sollecito verso l’Asl di Caserta per lo screening tumorale, e la Roche con la sua esperienza permetterà visite specialistiche preventive assicurate da esperti oncologi.

La comunicazione del progetto sarà curata da Fanpage.it.  Tutto è nato da un incontro casuale con dirigenti della Roche, che hanno poi visitato il bene “Alberto Varone”, capendo che c’era la possibilità di dare una mano a realtà che rappresentano una visione di società che ha al suo centro il bene comune. Il progetto verrà presentato domani (ore 11) a Casal di Principe presso il bene confiscato “Casa Don Peppe Diana” alla presenza di Raffaele Cantone, presidente Anac, e di don Mauriuzio Patriciello, parroco di Caivano (Napoli).