- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

di Annarita Santabarbara

Teverola (Ce) – La vita di Rosa Amato, studentessa di giurisprudenza che voleva diventare avvocato, cambia in una notte. Precisamente il 19 marzo 1999, quando suo fratello Carlo, di appena 21 anni, viene ucciso durante una rissa in discoteca a Santa Maria Capua Vetere. Nonostante numerosi testimoni, i responsabili non vengono mai individuati. Ma alla famiglia di Rosa resta un’unica certezza: che in quel locale c’era anche il figlio di Francesco Schiavone detto “Sandokan”.

Un fatto di cronaca quello che il giornalista Fabrizio Capecelatro ha racchiuso nel suo libro “Omissis 01”, che sarà presentato domani, sabato 5 maggio, alle ore 18 presso la libreria Mondadori Bookstore di Teverola. All’evento interverranno anche il Procuratore Aggiunto di Napoli Nord, Domenico Airoma, il giornalista e fotoreporter Nicola Baldieri, lo scrittore e giornalista esperto di criminalità campana Vito Faenza. La serata sarà allietata anche da un intervento musicale di Nando Misuraca che proporrà il brano Mahari Verde, dedicato a Giancarlo Siani.

Quella di Rosa, a cui Fabrizio Capecelatro ha deciso di dare voce nel suo libro, è “una storia di omertà”. Dell’omertà che uccide più delle pistole”. Un racconto di violenza e vendetta, come preannuncia il sottotitolo del libro: “La vera storia di Rosa Amato: camorrista per vendetta, pentita per amore”. Già, perché Rosa e la sua famiglia, di fronte all’omertà di chi c’era e dell’inefficacia della giustizia ordinaria, decidono di combattere il clan dei casalesi sullo stesso terreno. E da quel momento, diventano anche loro dei camorristi.

Che speranza può esserci, allora, in un mondo in cui la violenza genera altra violenza in un circolo vizioso che sembra non avere mai fine? Un appuntamento, quello di domani, da non perdere. Per porsi domande, per riflettere, ma anche per provare a dare insieme delle risposte.