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Caserta – Sono scesi in piazza a Caserta i lavoratori dell’Oma Sud, azienda che produce aerei ultraleggeri che ha sede a Capua. Da sei mesi senza stipendio, i circa 120 dipendenti hanno manifestato con le bandiere dei sindacati chiedendo chiarezza su un futuro che si preannuncia carico di incognite. Da oggi i cancelli dello stabilimento sono infatti chiusi su decisione dei vertici societari che lamentano di non poter proseguire l’attività per il mancato arrivo dei finanziamenti pubblici da parte dei Ministeri dello Sviluppo economico e del Miur (Istruzione e Ricerca). L’Oma Sud, di proprietà dell’imprenditore Valter Proietti, sta da quasi dieci anni portando avanti il progetto per la realizzazione di un velivolo all’avanguardia, lo “Sky Car”, che è stato prodotto in pochi esemplari ma mai messo sul mercato per la vendita su larga scala; per il nuovo velivolo l’azienda sfrutta i fondi previsti dalla legge 808, ma gli ultimi finanziamenti tardano ad arrivare e così negli ultimi mesi i lavoratori hanno usufruito della cassa integrazione, rinnovata per un anno lo scorso giugno. Anche le commesse di importanti società pubbliche come Finmeccanica (ora Leonardo) si sono ridotte nel tempo, e si è arrivati oggi all’improvvisa chiusura; i sindacati contano però di far riaprire subito i cancelli. Il prefetto di Caserta, incontrato oggi dopo la manifestazione, si è impegnato a convocare l’azienda per capire quali siano le reali prospettive future e come intende far fronte alla grana degli stipendi arretrati. “L’azienda deve riaprire subito i cancelli – dichiara Massimiliano Guglielmi, segretario della Fiom-Cgil di Caserta – per questo abbiamo chiesto la mediazione del prefetto Raffaele Ruberto. I lavoratori hanno bisogno degli stipendi e di sapere quale sarà il loro destino. L’Oma ha sempre usufruito di fondi pubblici, vorremmo capire come mai il famoso Sky-Car non è ancora ‘decollato’ “. “La chiusura dell’azienda – afferma Virginia Verrone della Uilm – sarebbe un dramma per decine di famiglie e per il territorio. I dipendenti dell’Oma lavorano da anni nel campo aeronautico e hanno un bagaglio di competenze che andrebbe irrimediabilmente disperso”.