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Caserta – In barba alle critiche mosse alla carente manutenzione del suo Parco, la Reggia di Caserta sbanca anche a Ferragosto, con 21mila presenze registrate solo nel weekend. File ai cancelli sotto il sole cocente fin dalle prime ore del giorno, in una Caserta di saracinesche serrate. Un successo di pubblico che premia la direzione Reggia che quest’anno ha mantenuto aperto il monumento anche di martedì, giornata di chiusura per tutti i monumenti d’Italia, e che da almeno tre anni sta lavorando al rilancio del tesoro vanvitelliano. Tante le iniziative promosse, gli eventi, le sinergie, le mostre, che il direttore della Reggia Mauro Felicori ha voluto al monumento, senza che questo scalfisse minimamente l’immobilismo colpevole degli amministratori comunali di Caserta. Sta di fatto che i numeri di presenze alla Reggia restano alla Reggia, ignorando la città che, tra strade gruviera, circuiti turistici fantasma, e disservizi d’ogni tipo, forse è preferibile evitare. Eppure la Reggia insegna che non occorre essere impeccabili per piacere. Le fuoriuscite di acqua dalle tre vasche dell’area picnic hanno ridotto la zona in una palude, mentre il Parco Reale così come i campetti antistanti il monumento sono ridotti a savana per assenza d’irrigazione. Se poi a questo si aggiunge il pessimo gusto di una turista che si immerge nelle acque limacciose della fontana monumentale di Diana e Atteone, ne viene fuori un quadro tutt’altro che edificante per la Reggia. Ed è soprattutto sui social che la polemica impazza, tra fotografie e post su facebook che nulla e nessuno risparmiano.

Tante le cose fatte, tante ancora le cose da fare per la Reggia, ma c’è da giurarci che il direttore Felicori non si sottrarrà alla sfida.

E mentre si attende di conoscere la lista delle priorità dei prossimi interventi al monumento, nulla trapela sul futuro di una città che ha sta perdendo pezzi a tavolino.