- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

Fuoco incrociato sul sindaco di Caserta Carlo Marino dopo la bocciatura del bilancio di riequilibrio 2016 da parte della Corte dei Conti di Napoli e il rischio dissesto bis per la città.

E mentre ai gruppi politici dell’Assise casertana non sono piaciute le parole di discolpa affidate da Marino ad un comunicato stampa diffuso subito dopo la batosta, con tanto di scaricabarile sulla ex amministrazione di centro destra e commissariale,  alla gente piace ancor meno la concreta ipotesi di soffrire altri anni di dissesto finanziari, tra rincari e disservizi.

E oggi, nel coro delle polemiche che da mercoledì scorso infiammano il dibattito in città, entra anche il Segretario cittadino del Pd Enrico Tresca.

Una strenua difesa del sindaco Marino che affida ad una nota:  “La sentenza della Corte dei Conti è chiaramente un elemento di preoccupazione perchè impedirà di acquisire il fondo di rotazione che chiuderebbe la partita del debito post dissesto. Nonostante ciò risultano inaccettabili le polemiche strumentalmente messe in atto dalle opposizioni contro il centrosinistra.

Facciamo parlare i fatti. Quando questa amministrazione si è insediata nel giugno 2016 ha trovato una passività di ben 25 milioni, accumulata dal 2012 in poi, quindi partendo da una situazione di pareggio di bilancio dopo la dichiarazione di dissesto.

Adesso, dopo 18 mesi,lo sbilancio è sceso a 15 milioni, il che significa che si è operato riducendo quella massa del 40%. Sono stati messi in atto interventi strutturali di riduzione della spesa del personale, di riduzione delle spese per gli aggi al concessionario dei tributi, di riorganizzazione della macchina amministrativa per rendere più efficiente l’accertamento ed il recupero delle entrate e in prospettiva per internalizzare il servizio.

Si può fare di più e si può fare meglio, ma anche qui le opposizioni raccontano una realtà distorta.

Non si può negare l’evidenza delle progettualità messe in campo per recuperare finanziamenti destinati ad opere pubbliche necessarie, che altrimenti non ci potremmo permettere e che in prospettiva potranno contribuire ad una contrazione delle spese, come ad esempio alcuni degli interventi già finanziati sul patrimonio scolastico o sulla pubblica illuminazione,che porteranno ad una riduzione delle bollette per il Comune, o il biodigestore che farà risparmiare un milione e mezzo all’anno di tariffa ai cittadini e produrrà metano per il parco auto comunale.

Piuttosto se, come sembra, la Corte dei Conti faprevalere l’interpretazione della continuità del debito pre-dissesto con quello post-dissesto, allora c’è da chiedersi come erodere ancora la attuale quota 70 milioni di eredità dal dissesto, ma questa è materia di lavoro dei prefetti della OSL.

E se Speranza per Caserta, che forse su questo punto si è distratta, pensa di avere la soluzione, spieghi alla città le sue ricette per rientrare dal debito di oltre 90 milioni, siamo tutt’orecchie e responsabilmente ne faremo uso per il bene di Caserta!

C’è una situazione difficile e va affrontata con senso di responsabilità da parte di tutti.

Non abbiamo fatto polemiche quando abbiamo scoperto ciò che le casse comunali mostravano, e abbiamo sostenuto Marino nella scelta di rimboccarsi le maniche e lavorare ad una soluzione di prospettiva.

Proprio per questo non accettiamo il paradosso che l’amministrazione di centrosinistra venga addirittura messa sul banco degli imputati da Forza Italia, che quel debito ha prodotto durante la sua amministrazione!

Un bilancio di competenza positivo negli ultimi due anni, l’ultima trimestrale di cassa positiva per oltre due milioni di euro, un ridottissimo utilizzo dell’anticipazione di cassa nell’ordine di poche decine di migliaia di euro, questi sono fatti e non sono contestabili. E questi fatti testimoniano una tendenza al riordino dei conti sulla quale non accettiamo lezioni, ma sulla quale per il bene della città siamo disponibili al confronto, quando libero informato e leale”.