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Una provocazione o semplicemente l’ennesimo trionfo dell’inciviltà umana. Di fatto a Santa Maria Capua Vetere montagne di rifiuti giacciono indisturbate ai piedi delle telecamere istallate dal Comune proprio per evitare simili scempi. “Non funzionano” fanno sapere dal Comune, mentre le immagini di via Campagna, periferia della città zona Sant’Agostino, fanno incetta di indignazione.

Colpa dell’elettrosmog, commenta il comandante della Polizia Municipale sammaritana Salvatore Schiavone  che spiega: “Il ripetitore di cui usufruiamo è quello di San Prisco, in prossimità dell’acquedotto, che è quello collocato nella migliore posizione possibile in zona per i ponti radio a rimbalzo. Il problema è che da quando lì sono presenti anche la antenne della telefonia mobile, il nostro segnale cade. Abbiamo segnalato il problema all’azienda produttrice del nostro ripetitore la quale, sembrerebbe, aver individuato già la soluzione per rompere il muro dell’elettrosmog. Nei prossimi mesi di prova verificheremo il risultato”.

Telecamere spente per il momento, quindi, ma con un servizio di pattugliamento del territorio che, dopo il successo ottenuto queste estate nell’area della movida sammaritana, oggi dovrebbe impegnarsi maggiormente a tutela dell’ambiente e delle periferie. “Stanno già operando in questo senso – precisa il comandante – anche se la pattuglia comunale disponibile oggi è una soltanto. Ma al di là di potenziamenti in organico pure auspicabili, credo che la soluzione più significativa sarebbe quella di un intervento sinergico tra le unità locali e quelle Provinciali. Ciò garantirebbe un servizio più efficace e completo di tutta Terra di Lavoro, un lavoro di squadra tra Polizia Municipale e Polizia Provinciale che farebbe solo bene a questo territorio. Speriamo che con il nuovo presidente della Provincia Giorgio Magliocca questo tema possa essere affrontato e risolto”.

Intanto sono circa 10 mila gli euro spesi dal Comune sammaritano per risistemare e sostituire le telecamere cittadine che oggi sono inattive, una spesa importante ma irrisoria rispetto al costo all’intero impianto di video sorveglianza di cui si dotò la città almeno una decina di anni fa.