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Santa Maria Capua Vetere dice no all’ipotesi avanzata dal Ministero dell’Interno di allocare un centro per il rimpatrio (Cpr) di immigrati nell’ex caserma Andolfato. Lo ribadisce il sindaco della città, Antonio Mirra, che ieri ha incontrato a Roma, al Viminale, il Capo Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione Gerarda Pantalone, ex prefetto di Napoli.

Al vertice c’era anche il prefetto di Caserta Raffaele Ruberto. “Il Capo Dipartimento – spiega Mirra – ha illustrato tutti gli aspetti tecnici relativi al funzionamento di tali strutture, che potranno accogliere 100/120 stranieri da rimpatriare ai quali non sarà permesso di uscire dalle stesse. Alla Pantalone però ho ribadito l’assoluta contrarietà della città alla localizzazione di uno di questi CPR presso la ex caserma Andolfato, volontà già cristallizzata in una delibera di consiglio comunale votata all’unanimità nel 2017 nella quale sono indicate le ragioni per cui si ritiene, al contrario di quanto valutato dal Ministero dell’Interno, tale sede assolutamente non idonea per ospitare un Cpr, anche alla luce della tragica esperienza vissuta con il precedente CIE (Centro di identificazione ed espulsione) aperto nel 2011 nello stesso sito”.

Allora, sette anni, ci fu una rivolta dei migranti ospitati che diedero fuoco alle tende e ad altri oggetti, alcuni cercarono di scappare, poi la struttura finì sotto sequestro da parte della magistratura e gli stranieri furono spostati altrove. La fase attuale è comunque ancora preliminare rispetto alla attuazione del piano, rimanendo tutte le decisioni in capo al Ministero dell’Interno; importante è anche il parere della Regione Campania. Proprio all’Ente presieduto dal Governatore Vincenzo De Luca guarda l’ex deputata nonché attuale componente della Direzione nazionale del Pd Camilla Sgambato. “Il parere della Regione Campania sarà determinante e vincolante ai fini della individuazione della caserma Andolfato quale centro permanente per il rimpatrio degli immigrati. Ecco perché è necessaria una forte iniziativa istituzionale da parte del Sindaco Mirra, e di tutti i consiglieri regionali di Terra di Lavoro, affinchè venga chiesto nuovamente al Presidente De Luca di esprimere parere negativo al progetto del Viminale, come feci io nel giugno dello scorso anno con una mia lettera indirizzata proprio al Governatore della Campania”.